Scheda n. 1863

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1688

Titolo

Del sig.r Ber.o Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copista: Lisi, Paolo (fine XVII sec.)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia di Paolo Lisi, 1688

Descrizione fisica

C. 62-76

Filigrana

Non rilevata

Note

Il duetto è stato copiato per Pamphilj nel 1688. Le due voci sono assegnate ad Alicori e Dorillo. A c. 62 timbro Libraria Colonna.

Titolo uniforme

Organico

2 soprani e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (duetto, la maggiore, c)
Alicori, Dorillo, Crudel, perché dal core
2.1: (recitativo, c)
Alicori, I lusinghieri amanti
3.1: (aria, re maggiore, 3/8)
Sembra sorte ad un cor l'essere amato
3.2: (aria, re maggiore, 3/8)
Alicori, Quant'è vago un balen frà l'ombre acceso
4.1: (recitativo-arioso, c)
Dorillo, Talor per proprio errore
5.1: (aria, si minore, c)
Dorillo, Chi da tutti il cor desidera
5.2: (aria, si minore, c)
Dorillo, L'Ape e l'Aspe unite prendono
6.1: (recitativo, c)
Alicori, Dunque per dubbij eventi
7.1: (duetto, la maggiore, c)
Alicori, Dorillo, Frena gl'accenti

Trascrizione del testo poetico

Dorillo: Crudel, perche dal core
Fuggi l’antico affetto?
Alicori: Perch’è follia l’Amore,
Perch’è più saggio il petto.
Nocchiero sagace,
Dor.: Farfalla più audace,
Ali.:Ch’in mar naufragò,
Dor.: Che l’Ali avvampò,
Ali.: Nell’onda fallace mai più non tornò,
Dor.: Non lascia la face, ch’il sen li piagò.

Ali.: I lusinghieri Amanti
A i tradimenti
Le finte pene accreditar coi pianti.
Mà folle è, chi li crede,
Se un dì saran contenti,
Renderan per mercede
Al don, che se li fà
Ingiurie, abborimenti, infedeltà.

Sembra sorte ad un cor l’essere amato,
Mà se nel petto ingrato
Manca la fè, l’ardor, chi ti consola,
Lascia il foco, i vestigij e lui s’invola.

Quant’è vago un balen frà l’ombre acceso,
Mà che in aria sospeso
Non tramonti il seren, chi t’assicura,
Passa il lampo in saetta et ei s’oscura.

Dor.: Talor per proprio errore
Nascono li disastri.
Spesso l’Astrea del fato
Ordina la sù gl’Astri,
Che, chi scaccia un fedel, trovi un ingrato.
Deh, da tuoi casi impara:
Le fede è bella, e perch’è bella, è rara.

Chi da tutti il cor desidera
Un istessa fedeltà,
Non conosce ò non considera
La mortal fragilità.

L’Ape e l’Aspe unite prendono
Molle fior, ch’el prato ornò.
Queste in tosco à noi lo rendono,
Quella in miel lo trasformò.

Ali: Dunque per dubbij eventi
È virtù non amar.

Ali,/Dor.: Frena gl’accenti:
S’ha d’Amar, mà con un core,
Che spogliarsi possa sempre,
Che conservi eterne tempre
Dell’affetto e del dolore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.862.6

Scheda a cura di Berthold Over
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