Record number 1610
Bibliographic level | Constituent unit |
Document type | Handwritten music |
Date | Uncertain date, 1630-1660 |
Composer | Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669) |
Title | Poi ché dal forte e dispietato braccio / Sig:r Cesti | Musical presentation | Full score |
Publication | [S.l. : copia, 1630-1660] |
Physical description | C. 41-60. Watermark: not registered. |
Uniform title | Poiché dal forte e dispietato braccio. Cantata |
Medium of performance | 2V,3str: S,B,vl1,vl2,bc |
Bibliographic repertories | SBN: MSM0018399 ![]() |
Bibliography | |
Analytical description | 1.1: (Recitativo, re minore, c) S: Poi ché dal forte e dispietato braccio %C-1@c '2A4.A8A/4.D8DD6DD8DxC/4.E8E4-8EE/4E8EF4FF/ 2.1: (Recitativo-arioso, c) Polifemo, Dagli abissi del mar cupi e profondi 3.1: (Aria, fa maggiore, 3/2; B,2vl,bc) Apritevi procelle 3.2: (Aria, c; B,2vl,bc) Rapitemi dal lido 4.1: (Recitativo, c) Misero, ah che vaneggio 5.1: (Arioso, c) Precipitò dall'alto in questi detti |
Is part of | Composizioni vocali da camera (record n. 1397) |
Poetical text transcription | Poiché dal forte e dispietato braccio Del Ciclope Gigante Giacque estinto e sepolto Di Galatea lo sventurato amante L’orribil Polifemo Lungi a begl’occhi dell’amato volto Colmo di duolo estremo Iva assordando i lidi E fea suonar per la Trinacria sponda Questi funesti e dolorosi stridi. Polifemo Dagli abissi del mar cupi e profondi Non più ninfa amorosa Ma belva disdegnosa Sorgi ché più t’ascondi? Sorgi che il tuo bell’Aci T’attende all’ombra di quell’elce annosa E conditi ti serba Di nettare gli amplessi e i caldi baci. O mostro di lascivie e di fierezza Mira quel crin che t’annodava il petto Dilacerato e sparso Per la piaggia sanguigna errar negletto Stringi la man che ti stringeva il cuore Pallida e senza moto Bacia i rubini ardenti Or eclissati e spenti Accogli quelle perle e quelle rose Sfiorite e inlanguidite Perfida tu ti credi Sottrar dall’ora mia Perché t’asconde il regno ampio dell’onde? Senti superba senti Io ben verronne a nuoto Per quel sentiero ignoto Né toglieratti a me tempeste o venti Trapasserò ne penetrali ascosi Degli antri cupi algosi Suonerò su la soglia De nostri humidi chiostri I più potenti mostri. Apritevi procelle Sovra del curvo dorso prendetemi Delfini date il passo Al mio piè flutti marini. Rapitemi dal lido Sovra l’humido regno Voragini profonde Chi nel suol naufragò corra nell’onde. Misero ahi che vaneggio è sordo il mare E’ sordo il cielo al mio morir congiura Lasso che fia di me? folle speranza Dileguati dal seno Tradito mio desire Conforti disperati Lasciatemi morire Eccho la balza orrenda Che tutt’aspra di scogli e di dirupi Vuol che cadendo io scenda a farmi pasto Homai d’orsi e di lupi Godi barbara godi Del mio funesto salto. Precipitò dall’alto in questi detti Il fier gigante esangue Esca de’ muti pesci in grembo all’acque. | ![]() | Country | Italy | Language | Italian |
Shelfmark | I-Rsc - Roma - Biblioteca del Conservatorio "S. Cecilia" Collection I-Rsc - G.Mss. 390(6) |
Record by Elisabetta Fardelli