Scheda n. 125

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1730-1750

Titolo

Cantata a Voce Sola / del Sig.r Caualiere Alessandro Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Sigismondo, Giuseppe (1739-1826)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1730-1750]

Descrizione fisica

C. 38r-42v

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 38r

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, la minore, c)
Hor che lungi son io dal mio bel foco
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2.1: (aria, sol minore, c)
Un tormento così fiero
3.1: (recitativo, la minore, c)
Mie luci sventurate
4.1: (aria, la minore, c)
Portatevi ad Irene

Trascrizione del testo poetico

Or che lungi son io dal mio bel foco,
sento più ardor, che quando gl’era appresso:
ahi mentre a me concesso
fu l’ardor de begl’occhi aver presente,
l’aura soave, e spesso,
de le dolci parole,
era il ristoro a la mia fiamma ardente,
ma poi ch’ella è partita,
il solo ardor, non il ristor mi giunge;
che il mal’io provo, et il rimedio, è lunge.

Un tormento così fiero
dimmi tu bendato arciero,
quando mai finir dovrà.
Ahi che morte sol m’avanza,
se in si cruda lontananza,
l’alma mia viver non sa.

Mie luci sventurate,
se a veder non giungete
la lontana beltate,
per cui forse piangete,
fate cader le lagrime a torrenti,
su quest’acque correnti,
che almeno andranno a lei, prima che al mare
sia pronto il lagrimare
ove il vedere è tardo;
e giunga il pianto ove non giunge il guardo.

Portatevi ad Irene
mie lagrime amorose;
così de le mie pene
pietate forse avrà.
Voi ditele ch’io moro,
se presto a me non torna;
lontan da lei ch’adoro,
il cor da me se’n và.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.5.8.7

Scheda a cura di Antonio Caroccia
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