Scheda n. 11078

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1690 e il 1700

Titolo

Hor ch’in morbide piume

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Melani, Alessandro (1639-1703)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, XVIII sec.]

Descrizione fisica

C. 62v-78r ; 202x270 mm

Note

Titolo dall’incipit testuale.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, c)
Hor ch’in morbide piume
2.1: (aria, la minore, c)
Deh riposa, o cara mia
3.1: (recitativo, c)
Occhi, lucide stelle
4.1: (arioso, la minore, 3/4)
Quel guardo crudele
5.1: (aria, re minore, c)
Bella, se pur t’aggrada

Trascrizione del testo poetico

Hor ch’in morbide piume
Posa del mio bel sol
L’aurato crine,
Destatevi dal sonno,
O voi canori cigni,
Ed al mio ben che dorme
Con canti armoniosi
Accrescete i riposi
E con voce canora
Fate pausa ai sospir
Ch’io canto ancora.

Deh riposa, o cara mia,
Ch’io qui veglio a sospirar;
D’un bel cigno l’armonia
Mi constringe a lacrimar.

Occhi, lucide stelle,
Voi che dal sol d’amor la luce havete,
Homai deh risplendete;
Né fate, o ciel, che mora
Un che nell’ombre la tua luce adora.

Quel guardo crudele
Ch’il cor m’ha rapito
Sia scopo fedele
Al petto ferito.

Quel volto sì bello
Ch’il ciel lo compose
Di gigli e di rose
Oh quanto è gradito.

Bella, se pur t’aggrada,
Lascia homai i riposi
E se brami ch’il cor resti beato
Fa’ che goda nell’ombre il sole amato.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 42 [olim 34.6.2].3

Scheda a cura di Ivano Bettin
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