Scheda n. 11073

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1710

Titolo

Cantata a contralto solo del Sign. Cesarini Simone non si dà

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesarini, Carlo Francesco (c1665- dopo il 2.9.1741)
autore del testo per musica: Buonaccorsi, Giacomo

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l., : copia, s.d.]

Descrizione fisica

C.54-60, 48-56

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Canto e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Già gli augelli canori
2.1: (aria, 3/4)
Dove infido, e dove vai
3.1: (recitativo, c)
Ah perfido, tu fuggi
4.1: (aria, 3/4)
Austri terribili
5.1: (recitativo, c)
E pur vorrai lasciarmi
6.1: (aria, 2/4)
Aure voi che in mezzo

Trascrizione del testo poetico

Già gli augelli canori
Con dolce melodia
Salutavano il sol che allor venia
Dall’indico Oriente
Quando il ciglio lucente
Apprendo ai rai del giorno
Rimira d’ogni intorno
L’infelice Arianna
E cerca invano il perfido inhumano
Il traditor crudele
Che con fugaci vele
Già solcava del mare il flutto infido
E in quel deserto lido
Lacerando il bel crine
Percotendo il bel volto
Col guardo ogn’or involto
A seguir chi fuggia con mesti accenti
Sparse contro Teseo questi lamenti.

Dove infido, e dove vai
Torna al lido torna tu
Che lasciasti a chi t’adora
Infedele sposo tiranno
Non mi dar più fiero affanno
Volgi a me crudel la prora.

Ah perfido, tu fuggi e qui mi lasci
Sola col mio dolore
A ricercar pietade ai tronchi ai sassi
Crudele e con qual core
Puoi render tal mercede
A chi scampo ti diede
Del funesto periglio
E come asciutto il ciglio
Potrai vantar tal’ora
In pensar che tradisti
Una sposa fedel che ancor t’adora
Volgi o crudel lo sguardo
Mira da lungi almeno i miei tormenti
Ah barbaro tu fuggi io parlo ai venti.

Austri terribili
Tempeste orribili
Che più tardate?
Voi sommergete
Quell’infedele
Ma no, fermate
Ch’ancor crudele
Io più l’adoro
Su su, veloci
Onde feroci
Vi risvegliate
Pronte uccidete
Quell’empio ingrato
Ma no nol fate
Ch’ancor spietato
È il mio tesoro.

E pur vorrai lasciarmi
Sposo tiranno ingrato ?
Ah sposo rio per te posi in oblio
La cara patria e il regno
Per te del genitore
Non curando lo sdegno
Che non fece per te questo mio core
Questo dunque è l’amore
E questa è quella fede
Crudel che mi giurasti
All’or che m’ingannasti
Per che crudel ingrato
Lasciarmi oh Dio così su questo lido
Torna torna oh spietato ah tu non senti
La mia pena il mio duolo i miei tormenti.

Aure voi che in mezzo al mare
Secondate l’empie vele
Dite dite a quel crudele
Che mi renda almeno il core
E se sdegna d’ascoltare
Il tenor de miei martiri
Con gli accesi miei sospiri
Gli direte ah traditore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.45.14

Scheda a cura di Beatrice Veloccia
Ultima modifica: