Scheda n. 10863

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

Ardon le sfere e fugge

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Farina, Antonio (sec. 17.)

Fa parte di

Canzoni autori vari (n. 10842/23)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 75-95 [olim 76-96]

Filigrana

Non rilevata

Note

Serenata [...] (c. 75r) il resto dell’annotazione è eliminata dalla rifilatura. Cfr. I-Nc 33.5.38, c. 59r-66r. Per i legami di responsabilità, cfr RISM 850027047 e 850036731 e 703002662.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 strumenti e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: Adagio(introduzione strumentale, sol maggiore, c)
2.1: (aria, sol maggiore, c)
Ardon le sfere e fugge di latrati di Sirio ogn’aura a volo
3.1: (aria, sol maggiore, c,3/2)
Tutto avvampa e sol tu geli fra l’ardor timido core
4.1: (recitativo, c)
Ma se da’ suoi begl’occhi temi fulmini
5.1: (interludio strumentale, la minore, c)
6.1: (aria, la minore, c)
vivo in pene e tu nol sai che mi fai
7.1: (aria, la minore, c3/2)
Son ferito e tu nol vedi

Trascrizione del testo poetico

Ardon le sfere e fugge
Di latrati di Sirio
Ogn’aura à volo
E su l’arido suolo
Pallidetta e confusa
quasi di verdeggiar l’herba ricusa.

Tutto avvampa e sol tu geli
Fra l’ardor timido Core
Se l’incendio avvien che celi
Sotto il giaccio del timore
Svapori la fiamma
Che chiusa sen sta
Al sol che rinfiamma
Dimanda pietà
Che sia sorte felice
Dentro rogo sì bello esser fenice.

Ma se da suoi begl’occhi
Temi fulmini d’ira
Celati e almen consenti
che col tuo ma
La sua pietade io tenti
Bella per cui s’honora
Nomarsi Crine il Tago et occhio il sole
Piacciati per brevi hora
D’udir il suon di musiche parole
Che del mio Cor non mio
Cor senza Cor nunzio son Io.

Vivo in pene e tu nol sai
Che mi fai
Tra sospiri tra martiri
Tormentar la notte e dì
Cara non mi lasciar morir così.

Son ferito e tu nol vedi
Mira e credi
Tanto duolo
Tolerar non puo né sa
Bella non mi negar qualche pietà.

Questi son del mio core
I veridici sensi
Ma tu nulla vi pensi
E consoli col riso il suo dolore
Ma il mio cor che costante
Quanto sprezzato è più tanto e più amante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.16 (A) [olim Cantate 48.1].23

Scheda a cura di Cinzia Trabucco
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