Scheda n. 9435

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1735

Titolo

V Cantata Marcello [Già che fortuna rea]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marcello, Benedetto Giacomo (1686-1739)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1730]

Descrizione fisica

C. 20-24; P. 41-49

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Già che fortuna rea
2.1: Allegro(aria, la maggiore, 3/8)
Al bell’idolo ch’adoro
3.1: (recitativo, c)
Ma tu parti e non torni
4.1: (aria, fa minore, c/)
Nel mirar quei vaghi lumi

Trascrizione del testo poetico

Già che fortuna rea
Pur da quei m’ha disgiunto amati lumi
Onde fiamma sì dolce in me scendea
Pensier tu ch’al mio bene
Voli sempre d’intorno
Dimmi se di mia fede
Tenga memoria più se più del foco
Ond’ei giuro ch’ogn’ora
Per me l’anima sua arde e sfavilla
Viva conservi ancora una scintilla.

Al bell’idolo ch’adoro
Vanne vola e torna a me.
Io t’aspetto e nel mio petto
Partirà l’aspro martoro
Se in lui vive amor e fé.

Ma tu parti e non torni
A dar conforto agl’aspri miei martiri
Forse quei vaghi rai
Degli occhi suoi vagheggi
Sì vagheggiali pure
Ch’io non saprei ridire
Ciò che fosse martire
Mentre tall’or potessi o pensier mio
Teco volare a vagheggiarli anch’io.

Nel mirar quei vaghi lumi
Mi dà vita la speranza.
Ma se lungi il raggio splende
Di quel sol ch’il cor m’accende
So ben io come consumi
Il martir di lontananza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15164.5

Scheda a cura di Maria Grazia De Michele
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