Scheda n. 9358

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Del Sig.r Bernardo Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
autore del testo per musica: Apolloni, Giovanni Filippo (ca. 1635-1688)

Pubblicazione

Roma : copia della bottega Lanciani, [1690-1710]

Descrizione fisica

C. 1r-12v ; 75 x 215 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato per mano di Silvestro Nola, copista della bottega di Lanciani (v. Bibliografia).

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Nigito 2012a: Edizione pp. 247-253

Descrizione analitica

1.1: (arioso, mi maggiore, c)
Tu parti alle delizie, io resto a piangere
1.2: (recitativo-arioso, mi maggiore, c)
E pur, Filli gradita
2.1: (recitativo-arioso, c)
Leggo ne' lumi tuoi
3.1: (aria, mi minore, c)
Il pensar solo a quel giorno
3.2: (aria, mi minore, c)
Soffri, o core, anzi raffrena
4.1: (recitativo-arioso, c)
Ma se penare è d'huopo
5.1: Adagio(recitativo, c)
Misero me, che giova
6.1: (aria, si minore, c)
Stelle rie, s’egli è possibile
7.1: (aria, mi minore, c)
Vanne, o Filli, e col tuo pianto

Trascrizione del testo poetico

Tu parti alle delizie, io resto a piangere.
E pur, Filli gradita,
Questo fiero dolore
Che mi toglie la vita
Le ritorte d’un core
Che desia di morir non basta a frangere.
Tu parti alle delizie, io resto a piangere.

Leggo ne’ lumi tuoi
Che ti duol di lasciarmi.
Con lacrimosi carmi
Ti risponde il mio cor gli affanni suoi.
Ma quanto son me dure
Le tue della mia pena acerba e ria.
Parti e porti con te l’anima mia,
Resto e restan con me le mie sventure.

Il pensar solo a quel giorno
Fa quest’anima languire,
Né ritrovo altro elisire
Che la speme del ritorno.

Soffri, o core, anzi raffrena
De’ tuoi lumi il caldo humore,
Che lo sfogo del dolore
Toglie il merito alla pena.

Ma se penare è d’huopo,
Non fia chi mi consoli
Co’ miei pensieri soli
D’un perfetto martir giungo allo scopo.
Se da me parte Filli
Parta dal sol la luce,
Dagli abissi l’horrore.
Col foco si confonda
L’aria, l’arena e l’onda.
Guerre implacabili,
Aure pestifere,
Nere caligini,
Tempeste indomite,
Nembi terribili,
Cupe voragini,
Diluvi e turbini,
Comete e fulmini,
Abbrucino,
Sconvolgano,
Distruggano
Questa mole terrena
In cui nasce ogni pena
E mirando dal cielo al cupo fondo
Mostri a dito il Destin: là giù fu il mondo.

Misero me, che giova
Spettacolo sì fiero
Al mio dolore interno
S’indistinto è per me cielo et inferno?

Stelle rie, s’egli è possibile,
Deh, lasciate in poter mio,
Ch’in quel punto sì terribile
Possa dir: mia vita, addio.

Vanne, o Filli, e col tuo pianto
Non accrescer la mia pena,
Che, s’il perdermi ti duole,
Filli, tu perdi un’ombra, io perdo un sole.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 55858 olim FA-VI-87.1

Scheda a cura di Ivano Bettin
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