Scheda n. 8429

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1764-1810

Titolo

Del Sig.r Alessandro Scarlatti [Il genio di Mitilde]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1674-1810]

Descrizione fisica

C. 162r-165r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Maccavino 2006: p. 88, n. 35
Rostirolla 1972: p. 432, n. 286

Bibliografia

Hanley 1963: p. 257, n. 314

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, C)
S, Il genio di Mitilde
2.1: (aria, do minore, C)
S, Tant'il mar non ha procelle
3.1: (recitativo, C)
S, Ella muove tal'or per vie romite
4.1: (aria, la maggiore, Ȼ)
S, Così d'amor lo strale

Trascrizione del testo poetico

Il genio di Mitilde,
Mente non v’è che penetrar si vanti.
Sì strani ell’ha i pensieri, si varii i passi
Che rende stanchi e lassi
Gl’arditi spirti a secondarla intenti.
Ah che tant’oltre chi poggiar mai crede,
D’onde pria di partì tornar si vede.

Tant’il mar non ha procelle,
Tant’il ciel non sono stelle
Quante voglie ha Mitilde nel suo cor.
Mit’allora che più accarezza
Tutta sdegno poi disprezza,
Dona e toglie quando vuole speme, e amor.

Ella muove tal’or per vie romite
Solinga i passi a respirar tra i boschi
Poi sdegnando le selve e gl’antri foschi
A più ameni soggiorni
Volge le piante a viver lieti i giorni,
Quindi altera, e vezzosa in ricche spoglie
Pompa di sua bellezza
Al guardo altrui si rende,
Cortese d’ogni cor gl’ossequi prende.
Dolce canta favella e scherza e ride,
Ma allor che di speranza i cuori ingombra,
Toglie fuggendo di speranza ogn’ombra.

Così d’amor lo strale
Fugga chi vuol goder tranquilla pace.
Ch’il dardo suo fatale
Uccide col piacer ch’allett’e piace.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-NT - Noto - Biblioteca Comunale Principe di Villadorata
fondo Altieri
collocazione Vol. 36.35

Scheda a cura di Nicolò Maccavino
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