Scheda n. 812

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Del Baron D’Astorga. N° 37

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

C. 107v-109 ; 210x280 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Altre fonti manoscritte della cantata riportano: Vienna agosto 1713.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bini 1995: p. 417
Ladd 1982: 149

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
s, Quando penso agli affanni
2.1: Affettuoso(aria, do minore, c)
s, Una scintilla
3.1: (recitativo, c)
s, Ah ch'invan si resiste
4.1: Andante(aria, re minore, c)
s, Soffrir conviene

Trascrizione del testo poetico

Quando penso agli affanni
Che ho sofferti in amore
Sento che nel mio core
Tanto preval di libertà il piacere
Che le forme più altere
Di beltà senza pari
Non sariano bastanti
A trarre dal mio seno un sol sospiro.
E pur quando rimiro
Il bel volto d’Eurilla
Oblio l’antiche pene
E di nuove catene
Cauto timor più l’alma non m’ingombra.
E se al mio cor mi volgo
Ei confuso anelante
Par che dir voglia invano
Lo stral fuggir si tenta
Che dagli occhi d’Eurilla amore aventa.

Una scintilla
Di quel ardor
Che pose amor
Nei suoi bei lumi
Gli stessi numi
Può innamorar.
Del cor lucente
Del suo bel crin
Il dio bambin
Form’una rete
Che può mill’alme
Imprigionar.

Ah ch’invan si resiste
Alla forza d’amore
S’ei per vincer d’un core
L’ostinata fermezza
L’armi della bellezza
Adopra sol in così dolci modi
Che al fin dalle sue frodi
Fors’è che resti oppressa
L’alma più cauta e la virtude istessa.

Soffrir conviene
Cor mio le tue catene
E spera poi che amore
Fia men crudele dì.
Temprar l’ardore
Ei può della sua face
E renderti la pace
Poiché te la rapì.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rama - Roma - Bibliomediateca Accademia Nazionale Santa Cecilia
fondo Mario
collocazione A.Ms.3710.32

Scheda a cura di Silvia Castellan
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