Scheda n. 7884

Impara à non dar fede,
À chi fede ti giura, anima mia!
Tirsi, che si diè vanto
Di pria morir, che d’essermi infedele,
E che disciolto in pianto
Sparger s’udia per me tante querele,
Tirsi, sì Tirsi, oh Dio,
Ha cangiato desio
E negando al mio core
E pietade e mercede
Il primo amor e la sua gloria oblìa.
Impara à non dar fede
A chi fede ti giura, anima mia!

Il vedermi tradita così
È un tormento, che pari non ha.
E se penso a chi mi tradì,
La mia pena più cruda si fa.

Se la speranza, oh Dei,
A questo core oppresso
Non porgesse conforto, io morirei.
Ma promette ben spesso,
Ch’un giorno sarà mio chi mi lasciò.
Soave è la lusingha
E pure, ò Ciel, non so
S’ella il vero mi dicea o pur si finga.

Benché speranza
Sia mensogniera,
Ingannatrice
Non mi sarà.
In me s’avanza,
Ogn’hor mi dice:
Sì, spera, spera,
Ch’havrai pietà.