Scheda n. 752

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1673

Titolo

Amanti curiosi / [Carlo Grossi]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)

Pubblicazione

Venezia : appresso Francesco Magni Gardano, 1673

Descrizione fisica

P. 186-207

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale; nome dell’A. dal front. dell’edizione.

Titolo uniforme

Amanti curiosi s'udir voi bramate. Cantata, Gl'avvisi d'amore

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (la minore, c)
S, Amanti curiosi s'udir voi bramate
%C-@c 8-8'A4A2''E/@6/8 x4C8'A''EExF/E'A8-2.-/
2.1: ()
Lettere qui di Cipro del dieci
3.1: (aria, 6/4)
Or gl' amanti più costanti
4.1: (c)
Ma quest'ingrata
5.1: (arioso, la minore, 6/4)
Fu sempr' un infedel
6.1: (recitativo, c)
S, La staffetta ch'è giunta or
7.1: (aria, mi minore, 6/8)
Queste son certe gabelle
8.1: (recitativo, c)
S, Il trattato di pace
9.1: (arioso, c)
Vi son de l'altre nove
10.1: (arioso, la minore, 3/4)
Che tra sdegno ed amor

Trascrizione del testo poetico

Amanti curiosi
S’udir voi bramate
Bizarre novelle
Gl’avisi amorosi
Attenti ascoltate
E sentirete poi nove assai belle.

Lettere qui di Cipro
Dei dieci del corrente
Narrano un accidente
Di non poco stupore:
Dicon che là nel Pelago d’amore
La beltà navigando
Sovra un vascello de l’ambizione
Fu in un punto assalita
Da una turba di barbari pensieri
I quali, per comando
De lo sdegno Bassà,
Fecero prigioniera la beltà.
Ma la bella captiva,
Per non esporre a le catene il piede,
Ha rinnegato l’amorosa fede
E seguendo il costume
Di quella cruda schiatta
La bellezza d’amor turca s’è fatta.

Or gl’amanti più costanti
Che diranno che faranno?
S’è una turca la beltà
Peneranno piangeranno
La sua fiera crudeltà.

Ma quell’ingrata
Turca spietata
Ch’ogni amatore
Con puro core
Amar solea

Fu sempr’un’infedel ne si sapea.

La staffetta ch’è giunta
Or ora d’Amatunta
Porta ch’in quel paese
Son diverse contese
Fra la raggion e’l senso
E che Venere n’avea disgusto immenso.
Soggiunse poi con altre pur di Cipro
Che per la guerra grande
C’ha contro de pensieri il re Cupido,
Ha imposto in quelle bande
Una grossa gabella
E vuol ch’ogni amatore
Se vagheggiar desia donna ch’è bella
Siasi pur audace over codardo
Paghi cento sospir per ogni sguardo.
Dicea però che’l popol degl’amanti
Soffra mal volentieri
Così grosso taglione
Onde se dazio tal tirasi avanti
Si dubita colà di ribellione.

Queste sono certe gabelle
Che risultano in gran danno
De le donne che son belle
Perché più non troveranno
Chi ver loro il ciglio giri
Se costa un guardo sol cento sospiri.
E sel’l mirarle un sì gran danno arreca
Dovrà farsi l’amor sempre alla cieca.

Il trattato di pace
Si dice stabilito
Per mezzo del partito
Dell’infanta Costanza
Ch’ha per moglie ad Amor lo sdegno offerto
E dicesi ognor ch’l matrimonio è certo.

Vi son de l’altre nove
Ma di poco rilievo
Ch’a più bell’agio discorrerem fra noi
Ma che cosa voglio dire
Che la pace si farà
Io per me dico di no
A me pare gran pazzia
Che sortisca tal disegno
Perché amore con lo sdegno
Ha una grande antipatia
Onde stimo tal nova assai fallace

Che tra sdegno ed amor non fu mai pace.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione AA.93.14

Scheda a cura di Raffaele Deluca
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