Scheda n. 7387

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1720

Titolo

Cantata / n°43 / del Sig. Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Cantaten (n. 7364/3)

Pubblicazione

[S.l : copia, 1690-1720]

Descrizione fisica

P. 19-26

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione; n. delle pagine moderna

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Al fine o Clori amata
2.1: (aria, la maggiore, c)
Peno ma godo
3.1: (recitativo, c)
Già dell’Adriace sponde
4.1: (aria, si minore, 3/8)
Ti gradisce o lontananza
5.1: (recitativo, c)
Ma che diss’io vaneggio
6.1: (aria, la maggiore, 12/8)
Gode il cor se ritornate

Trascrizione del testo poetico

Al fine o Clori amata
Pur ti riveggio e sotto
Delle tue luci belle
Coll’usata dolcezza
Scender sul core acceso il mio tormento.

Peno ma godo
Caro mio bene
Se piace a te
Bacio il mio nodo
O se fra le pene
Splende la fè.

Già dell’Adriace sponde
Dove l’orme imprimesti
Bella mi dolsi a torto
Poiché se il mio conforto
Nasce dal rivederti
Dirò ch’a farmi lieto
N’andasti con ragion’lungo al Sebeto.

Ti gradisce o lontananza
L’amoroso mio pensier.
Per provar l’altrui costanza
Sei tormento e sei piacer.

Ma che diss’io vaneggio
E la gioia che sento
Rende bello il dolor che già provai
No non partir gia mai
Vita di questo seno
Che se stimo soavi
Del mio martir le tempre
Perché ti veggio adesso
Maggior piacere è rimirarti sempre

Gode il cor se ritornate
Luci amate
E pensate alla mia fè
Ma per esser più gradite
Non pensate
Non partite mai da me.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 26192.3

Scheda a cura di Arianna Ruggieri
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