Scheda n. 7070

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1710

Titolo

Serenata, a tre voci, Clori, Lidia, e Filli, con violini / del’ Sig:r Aless:o Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1691-1710]

Descrizione fisica

1 partitura (60 c.) ; 205x265 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Secondo Malcolm Boyd (cfr. voce Scarlatti, Alessandro in The New Grove) la serenata fu eseguita nel 1700 ca.

Titolo uniforme

Organico

2 soprani, contralto, 2 violini, viola, liuto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (sinfonia, do maggiore, 3/8)
2.1: (recitativo, c)
Già compito il suo giro
3.1: Allegro(aria, la maggiore, c)
Cara non mel negar ardi d'amore
4.1: (ritornello, la maggiore, c)
5.1: (recitativo, c)
Non può asconder la piaga
6.1: Adagio(aria, la minore, 3/8)
Foco, gelo, dolore e contento
7.1: (ritornello, la minore, 3/8)
8.1: (recitativo, c)
Egl'è pur vero oh Clori
9.1: Allegro(aria, si minore, 12/8)
Prese l'arco e negl'occhi vezzosi
10.1: (ritornello, si minore, 12/8)
11.1: (recitativo, c)
Dunque te ancora accende
12.1: Andante(aria, fa maggiore, c)
D'ogni bella ei si raggira
13.1: (recitativo, c)
Ma siegua a suo talento
14.1: Allegro(aria, si♭ maggiore, 3/8)
Quando al vivo all'idea rappresenti
15.1: (ritornello, si♭ maggiore, 3/8)
16.1: (recitativo, c)
Sono vie più spietati i miei tormenti
17.1: Adagio(aria, la maggiore, c)
Se turbato rimiro il mio bene / Se lontano ha il mio foco la sfera
18.1: (recitativo, c)
Ma veggio il piè gentile
19.1: A tempo giusto(aria, mi minore, c)
Questi fiori che smaltano il prato
20.1: (ritornello, mi minore, c)
21.1: (recitativo, c)
Filli e ancor vive in te lo sdegno antico
22.1: (aria, do minore, 3/8)
La costanza s'al mondo fu mai
23.1: (ritornello, do minore, 3/8)
24.1: (recitativo, c)
Perché quei fu mendace ognun tu sprezzi?
25.1: Allegrissimo(aria, si♭ maggiore, c)
Il mar mi chiuda
25.2: Allegrissimo(aria, si♭ maggiore, c)
Ciò che respiro
26.1: (recitativo, c)
Se nube di sospetto
27.1: Allegro(aria, do maggiore, c)
Sciolgo quei lacci / Sciogli quei lacci
28.1: (ritornello, do maggiore, c)
29.1: (recitativo, c)
T'invoco o sdegno a la ragione unito
30.1: (aria, re maggiore, c)
Non han più forza no
31.1: (ritornello, re maggiore, c)
32.1: (recitativo, c)
Lidia ancor lenta aspetti
33.1: (aria, sol minore, 3/4)
S'il trovo infido
34.1: (ritornello, sol minore, c)
35.1: (recitativo, c)
Troppo semplice sembri
36.1: (aria, sol minore, 3/4)
S'egli è mendace
37.1: (ritornello, sol minore, 3/4)
38.1: (recitativo, c)
Sì sì vanne fastosa
39.1: Allegrissimo(aria, do maggiore, c)
Dispiega dunque i vanni

Trascrizione del testo poetico

[Clori]
Già compito il suo giro,
Vassi a tuffar nell’onde il biondo Nume,
Che fra l’algente spume
Per dar luce ad altrui da noi s’invola
E in silenzio profondo,
Data tregua alle cure ha posa il mondo.
E a me sola si niega
Il comune riposo,
Perché il viver mi sia più tormentoso.
[Lidia]
Clori mesta mi sembri
E la giusta cagion de tuoi pensieri
A me che t’amo sì, perché si cela?
[Clori]
Non sempre il volto svela
Ciò che racchiude il core.

[Lidia]
Cara non mel negar, ardi d’amore.
I tuoi lumi, i tuoi sospiri
Fan palese il chiuso ardore.
Cara non mel negar, ardi d’amore.

[Clori]
Non può asconder la piaga,
Chi confitto nel sen porta lo strale.
[Lidia]
Ami dunque? [Clori] Nol niego.
[Lidia]
E ti sembra l’amar pena sì ria?
[Clori]
Non mi tormenta Amor, ma gelosia.

[Clori]
Foco, gelo, dolore e contento
E gioia e tormento
Ho misti nel sen.
A godere m’alletta e m’invita
Speranza gradita
Ma il timore mi turba il seren.
Foco, gelo, dolore e contento
E gioia e tormento
Ho misti nel sen.

[Lidia]
Egl’è pur vero oh Clori
Non sa che sia gioire
Ma sol pena e martire
Prova chi segue il pargoletto Arciero.
[Clori]
Amica invidio pure
Il viver tuo felice
Oh perché a me non lice
Cangiar teco mia sorte
Che tu libera e sciolta,
Lontana dagl’affanni
Passi il più bel degl’anni
Né sai che sia martir, che sia dolore.
[Lidia]
Ah che regna in ogn’alma il Dio d’Amore.

[Lidia]
Prese l’arco e negl’occhi vezzosi
Lo celò del mio ben l’infedele
Temprò i dardi in quei lumi amorosi
E la piaga mi fè più crudele.
Prese l’arco e negl’occhi vezzosi
Lo celò del mio ben l’infedele.

[Clori]
Dunque te ancora accende
Quella face crudel che me distrugge.
[Lidia]
Invan Clori si fugge
Da quel nume ch’ha l’ali
E fa le piaghe sue sempre mortali.
[Clori]
Lidia pur troppo è vero
Che da quel nume arciero
Mai fuggir non si puote. Egli inclemente
Mi constringe ad amar
Chi sol nel variar
Spera ch’arrida all’amor suo la sorte.

[Clori]
D’ogni bella ei si raggira
Qual farfalla allo splendore
Poi presume ingannatore
L’incostanza ricoprire
Con il manto di costanza
E incolpando il caso và
Dell’error d’infedeltà.

[Clori]
Ma siegua a suo talento
Coltivi il disleal diversi amori,
Che quanto infido egl’è fedele è Clori.
[Lidia]
Provo anch’io nel penare
In non varia cagion diverso effetto
Sì fisso nel pensiero ho l’idol mio
Che l’ardente desio
A l’inquieta mente
Il fa veder presente
Poscia più crudo in seno il duol m’uccide
E del mio vaneggiar amor si ride.

[Lidia]
Quando al vivo all’idea rappresenti
Quel sembiante ch’adoro lontano
Fa ch’io provi oh fanciullo inumano
Per pietà sempre eterni momenti.

[Clori]
Sono vie più spietati i miei tormenti.
Ho visto al pianto mio
Crescere l’onde al rio,
Ho visto i miei sospiri
Dare al vento vigore
E ritornar per mitigar l’ardore.
Ma non ho visto mai
Quel adorato sì ma ingrato tanto
Che si dolga al mio duol, pianga al mio pianto.
[Lidia]
Quanto più strano è amore è più felice
Onde Clori una dolce
Speranza nel mio cor nasce e mi dice
Che lieta del tuo amore alfin godrai,
E al futuro contento
Il passato dolor fia condimento
Perché quel crudo omai
Pentito dell’errore
Darà mercede al tuo sì fido Amore.
[Clori]
Ciò che si brama più meno succede.
[Lidia]
Non van disgiunte, e sofferenza, e fede.

[Clori/Lidia]
Se turbato rimiro il mio bene / Se lontano ha il mio foco la sfera
Non ho pace, mi sento languir.
Deh ne trasforma amore / Deh per pietade amore
I nostri cori in sen / Fa che torni il mio bene
O il tanto gelo suo smorzi il mio ardore / O pur rendi più mite il mio dolore.

[Clori]
Ma veggio il piè gentile
Che move verso noi Filli sagace
Inimica d’amore,
Di cui sprezza l’ardore.
[Filli]
Dove s’aggira il piede
E dove il guardo vede
Mi rappresenta oh Dio
Scolpito in vari oggetti il caso mio.

[Filli]
Questi fiori che smaltano il prato
Vere immagini son del mio amore
Spiega il giglio l’intatta mia fede,
Sembra il croco l’acceso mio foco
E la rosa ch’ha vita un istante
Mi dimostra l’instabil suo core.
Questi fiori che smaltano il prato...

[Lidia]
Filli e ancor vive in te lo sdegno antico
Contro il caro nemico
Onde abborrisci Amore,
Amor che sa far lieti ed è seguito
E da piante, e da belve
E fra gl’uomini e dei trova pur loco,
Tu sola lo desiri el prendi a gioco.
[Filli]
Chi vi trova piacere il segua pure
E queste lor venture
Io non invidio già,
Sol ritrovo diletto
Di vivere a me stessa in libertà.
[Lidia]
Tu nol provasti mai se non tiranno.
Così dal proprio danno
Apprendesti a sprezzarlo indi a fuggire.
Ma se provassi oh Filli
Una volta a seguire
Sì leggiadro amator la fè costante
Non sdegnaresti no d’essere amante.

[Filli]
La costanza s’al mondo fu mai
Certo in Tirsi credetti trovar
Che in quel volto, in quei labri, in quei rai
Bella fede dovea regnar.
La costanza s’al mondo fu mai...

[Lidia]
Perché quei fu mendace ogn’un tu sprezzi?
Forse ti mancheran più degni Amori?
[Filli]
Non si ritrova fè più nei pastori.
Onde non fia mai vero
Che a un guardo lusinghiero
Filli rivolga più l’anima amante
L’affetto mio costante,
L’amoroso desire
Mal s’adatta in seguire beltà leggera
Che se t’ama il mattin, t’odia la sera.
[Lidia]
Tu dici il vero oh Filli
Ma non per questo io credo
Né si lungi ti vedo
A risvegliar quel foco
Che coverto vegg’io ma non estinto.
E se error non m’ingombra
Vegg’il tuo core accinto
Ver l’amore di Tirsi a far ritorno.

[Filli]
Il mar mi chiuda
Nel vasto sen
Tutti i suoi fulmini
Vibri il ciel,
Gl’angui m’attoschino
Col lor velen
Se più rimiro
L’empio infedel.
Ciò che respiro
Mi sia mortal
E il sole nieghimi
Il suo splendor
Morte m’avventi
Cieca lo stral
Pria che più ami
Quel traditor.

[Lidia]
Se nube di sospetto
Avvien talor che nostra mente ingombro
Nell’ire e nel dispetto
L’alma malgrado suo fia che s’adombri
Ma dileguar si suole
Nube sì rea se appare
Del volto amato il sole
Che nel tenero cor di donna amante
Momentaneo è lo sdegno, Amor costante.
[Filli]
Taci Lidia, deh taci
E se nutre l’idea
Sentimenti sì vili
Nell’idea li racchiudi e taccia il labbro.
[Clori]
Ah che effetto simil sovente e fabbro
Che tradimenti altrui de nostri torti.
[Filli]
Li vedi, li conosci e li sopporti?
Ah che s’è resa omai
La perfidia nell’uom troppo insoffribile.
L’alterigia ed il fasto,
La menzogna e le frodi
Sono i gran vanti lor, sono le lodi.
Deh s’accinga ciascuna
Il mio esempio a seguire
E questo sesso ingannator fuggire.
[Clori]
Benché il veda el conosca
Ogni rimedio fugge il mio potere
Che s’oppone al voler il mio volere.
[Filli]
Chi tanta sofferenza è Clori amata
Che vuol penar non corrisposta o amata
O pure amata, e non amata sola?
[Clori]
Rimprovero sì giusto
Mi ammonisce e consola
Già la pace desio, libertà bramo
Mi scordo dell’ingrato e più non l’amo.

[Clori/Filli]
Sciolgo quei lacci / Sciogli quei lacci
Che già legato
L’incauto piè
E godo lieta / E godi lieta
Cara per me / Cara per te.
Sciolgo quei lacci... / Sciogli quei lacci...

[Clori]
T’invoco o sdegno a la ragione unito
Vieni a destare il mio depresso ardire
Ma l’immagine viva
Dell’abborito mio sleale amante
Non scacciar dal pensiero
E resti per martire
Del mio cieco desire
Che non è lieve pena
A cor superbo e altero
Il rammentargli ogn’or che fu leggero.

[Clori]
Non han più forza no
Di farmi piaghe in sen
Due lumi infidi,
Che viltà dee seguir
Bellezza usa a tradir
E il più fiero dolor
E’ che del traditor tardi m’avvidi.
Non han più forza no...

[Filli]
Lidia ancor lenta aspetti
Ch’il veleno del angue ch’hai nel seno
Forsennata t’uccida?
Deh ti rammenta
Il pastorello Odeo,
E Giasone, e Teseo,
E credi all’omo credi,
Par chimera la fede
Ed è pur stolta in ver chi più gli crede.
[Lidia]
Se in pegno del suo Amor mi diede il core
Con usura gradita
Prese il mio la mia vita
E fia ch’in noi tanto valor s’accoglia
Ch’ambo sappiamo amarci a nostra voglia.
[Filli]
E di ciò ti confidi
Onda di mar non v’è né pur v’è fronda
Ch’agiti a suo talento
E la tempesta el vento
Come si volge ad ogni nuovo oggetto
Dell’uomo il vario affetto.

[Lidia]
S’il trovo infido
Il vuò fuggir
Ma s’è costante
Quest’alma amante
Nol può tradir.
S’il trovo infido...

[Clori]
Troppo semplice sembri
O d’esser tal non curi o te n’appaghi?
Sai pur ch’il saper finger sì costante
E’ virtù dell’amante,
E l’esser tal con esso è leggerezza
Mentre vuol che l’amata
Creda costanza in lui, ma li sinceri
Candidi pegni d’essa in lui non speri.
[Filli]
Che più l’istessa fede
Sdegna albergar fra loro
Che tradita vien sempre, e vilipesa
Di ritrovar fermezza
Solo a Lidia succede
Quando non trova fè ne men la fede.

[Lidia]
S’egli è mendace
Lo vuò sprezzar
Ma s’è fedele
Sarei crudele
A non l’amar.
S’egli è mendace...

[Clori]
Sì sì vanne fastosa
Di cotesta amorosa
Invincibil follia
Pentimento n’avrai
Allor che apprenderai
Dall’incostanza altrui perfida ingrata
Che fia meglio sprezzar, ch’esser sprezzata.

[Filli]
Dispiega dunque i vanni
O faretrato arciero
E lungi da me và.
M’involo dal tuo impero
E sciolta godrò gl’anni
In dolce libertà.
Dispiega dunque i vanni...
[Clori/Filli]
Libertà libertà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 669

Scheda a cura di Giulia Giovani
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