Scheda n. 6524

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Già di straniero lido

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)

Fa parte di

Raccolta di Ariette (n. 6476/26)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 51-56v

Filigrana

Note

Attribuzione autore da concordanza con l’edizione del 1673 de La Cetra d’Apollo di Carlo Grossi.

Titolo uniforme

La cetra d'Apollo. Op. 6. Già di straniero lido. Serenata, Op.6.S.5.8 Serenata in partenza

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Rossi 1984: n.10,26

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Già di straniero lido
%C-1@c ''2D8F8A8F8D/'8A8A8-8A8A8A''4E/''8E
2.1: (aria, re minore, 3/2)
S, Io mi parto o stelle o sorte
@3/2 =3/2-4''DEFG/2A'A4-4''G/22E2xD
3.1: (aria, re minore, 6/4)
S, Se da te parte il piè
4.1: (aria, do minore, c)
S, Morirò senza il cor mio
5.1: (recitativo, c)
S, Ma no pur sarò vivo
6.1: (aria, fa maggiore, 6/4)
S, Chi nudre nel core
@6/4 4-4-''C/CCCCCF/{8DC}{b'B''C}{DE}4FCF/
7.1: (recitativo, c)
S, Vivrò da te lontano
8.1: (aria, re minore, c)
S, Ma già spunta il chiaro dì
9.1: (aria, re minore, 6/4)
S, Tu restra mia vita
10.1: (c)
S, Resta ch'io parto
11.1: (arioso, re minore, 3)
S, Per mio conforto

Trascrizione del testo poetico

Già di straniero lido
Richiamo il fato a ricalcar l’arene
Ma pria costante e fido
Sfogo col pianto mio l’amare pene
Mentre qui giro in tanto
Pria che notte crudel m’apporti il giorno.

Io mi parto oh stelle oh sorte
Da te lungi hoggi men vo’
Infelice io corro a morte
Senza te viver non so.

Se da te parte il piè
Mia salma senz’alma
Ahi come vivrà?
Sì sì morirà.

Morirò senza il cor mio
Che rimane entro il tuo seno
Così vuol destino rio
Che partendo io venga meno.

Ma no pur sarò vivo
Che sarà del mio petto
Anima sol l’affetto.

Chi nudre nel core
Il foco d’amore
Morire non può.
La fervida fiamma
Che l’anima infiamma
Non muore no no
Ch’è sempre in ogni loco
D’un amante fedel l’anima e’l foco.

Vivrò da te lontano,
Ma sarà la mia vita
Per sì cruda partita
Un martir inumano
Ahi troppo amica sorte
Al mio grave penar saria la morte.

Ma già spunta il chiaro dì
Troppo, oh dio, fosco per me.
Dunque parto o bella sì
Più tardar non posso il piè.

Tu resta mia vita
Tu serba il mio cor
Speranza mia rara
Gradito tesor.
Tu resta mia cara…
Resta ch’io parto e porto
Nel sen l’imago tua per mio conforto.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vqs - Venezia - Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia onlus
collocazione Ms.1438 (Cl.VIII Cod. XIII).26

Scheda a cura di Licia Sirch
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