Scheda n. 6249

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1730

Titolo

Amore magg. in Lontananza del Sig.r Franc.o Mancini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1700-1730]

Descrizione fisica

PP. 133-142

Filigrana

Non rilevata

Note

L’appellativo della cantata potrebbe essere parzialmente corrotto a causa della rifilatura a p. 133. Copista A.

Titolo uniforme

Mira come t'inganni. Cantata, Amore magg. in lontananza

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Wright 1975: p. 369, n.116

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Mira come t'inganni
%C-1$bB@c ‘’8E’BB6BB’’8DDDF/’4bA8AB2G/
2.1: (aria, c 3/8)
S, La lontananza è un core amante
3.1: (recitativo, c)
S, Risolvi dunque o core
4.1: (aria, c)
S, E' soave e pur dolce il penare

Trascrizione del testo poetico

Mira come t’inganni
Forsennato mio cor
Tu ti credevi lontano dal tuo bene
Sfuggir tutte le pene
Vedo poi ch’è tuo danno
In una lontananza
Sol di pochi momenti
S’accrescono i sospiri e i patimenti.

La lontananza
È un core amante
Accresce sempre
Il suo dolor
È la costanza
D’un fido cor
Sempre più pena
Se lungi Spira
Dal tuo tesor.

Risolvi dunque o core
Già che viver non puoi
Lungi dalla beltà per cui ti struggi
Fissar Aquila Amante
In quel sole i tuoi lumi
A goder lo splendor di quel sembiante
Sì vicino a quel volto
Distruggiti o mio core a poco a poco
Che se dovrai morire
Morirai qual farfalla intorno al foco.

È soave e pur dolce il penare
Se si pena per vaga beltà
Gran contento è il dover sospirare
Per sì vaga e sì vaga bellezza
Che se parla se finge o disprezza
Nelle pene gioire ti fa.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 5.11

Scheda a cura di Sebastiano D’Ippolito Tamburo
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