Scheda n. 514

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1600-1700

Titolo

Del d.o

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)
copista: Chiusi, Antonio

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1600-1700]

Descrizione fisica

C. 69r-76v

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, sol minore, c)
Volate nel mio cor strali d’amore
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2.1: (aria, sol minore, 3/4)
Begl’occhi su su
3.1: (recitativo-arioso, c)
Quindi nel morir mio per doppio vanto
4.1: (recitativo, c)
E che direte voi stelle mortali
5.1: (aria, la maggiore, 3/4)
Per pietà non mi tradite
6.1: (aria, la maggiore, 3/4)
Non prendete arco di morte
7.1: (recitativo, fa maggiore, c)
Sono colpi del fato
8.1: (aria, sol minore, 3/2)
È mercede e conforto a un petto ardito

Trascrizione del testo poetico

Volate nel mio cor strali d’amore
Che sol per esser segno
A l’amoroso sdegno
Tutto tutto il mio sen s’è fatto core.

Begl’occhi su su
Ardite ferite
Non è amante chi dice ohimè non più

Quindi nel morir mio per doppio vanto
Vedrete il sangue si ma non il pianto
E che direte voi stelle mortali
Occhi sempre tiranni
Che dei più chiusi affanni
Che d’influssi sì rei
Per ricoprir con le nostr’ombre i mali
Oscuraste il seren dei giorni miei
Se nell’occaso estremo del morire
Ripreso nuovo ardire
Co’i rai del mio bel foco
All’incauto pensiero
Formaro un sol che li discopra il vero
È ver ch’in un sol loco
Pose un tesoro di fede il cor sincero
A tanto ardor fui poco
Il desio non fu stolto
Perch’il Ciel voi mentite in mezzo a un volto.

Per pietà non mi tradite
No no no non mi tradite
Ch’a spiegar di gloria un volo
Tante vie havrà il mio duolo
Quante havrò da voi ferite
Per pietà non mi tradite
No no no non mi tradite.

Non prendete arco di morte
No no no arco di morte
Per dar fama a’ nuovo assalto
Questo cor non è di smalto
Questo sen v’apre le porte
Non prendete arco di morte
No no no arco di morte.

Sono colpi del fato
In humano spietato
Fiamme lacci catene
Taci lingua le mie pene
Troppo è vil troppo è codardo
Chi con la piaga sua discopre il dardo
Lascia ch’al vivo ardore
Lascia ch’a sì gran face
Se bellezza non arde arda la fama
E con tromba verace
Così dica a chi ama

È mercede e conforto a un petto ardito
Che morendo ti dica egl’è tradito.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2480.10

Scheda a cura di Giacomo Sances
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