Scheda n. 5136

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Più non vanti la speranza / del S Gio. Cesare Netti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Netti, Giovanni Cesare (1649-1686)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 71v-77

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la maggiore, c)
Più non vanti la speranza
2.1: (recitativo, c)
Con quella veste oscura
3.1: (aria, si minore, 3/2)
Non sperate o miei contenti
4.1: (aria, si minore, c)
Sotto nube così oscura
5.1: (recitativo, c)
Se con quel fosco manto
6.1: (aria, c3/2)
Non no ch’un pensiero
7.1: (recitativo, c)
Chi sa se per bearmi
8.1: (aria, la maggiore, c)
Cosi homai negli occhi il pianto
9.1: (aria, re maggiore, 3/8)
Mie speranze che tornate
10.1: (recitativo, c)
Bacerò quello strale
11.1: (aria, la maggiore, 3/2)
S’al mio core che si more

Trascrizione del testo poetico

Più non vanti la speranza
Il suo verde lusinghiero
Hor che prende la costanza
Per divisa abito nero.

Con quella veste oscura
Simboli di fermezza
A miei sguardo svelò Filli vezzosa
E con cifra ingegnosa
Sotto smorto colore
Più vivaci le fiamme ascose Amore.

Non sperate o miei contenti
Da cortei grata mercede
Se per darmi più tormenti
Bruna è fatta la sua fede.

Sotto nube così oscura
Sta sepolto Amore estinto
Se il mio sol d’ombre va cinto
Nera è ben la mia ventura.

Se con quel fosco manto
Niegandomi conforto
Celebra i funerali al cor già morto.

Non no ch’un pensiero
Mi parla così
Non sempre col nero
La morte s’unì.

Chi sa se per bearmi
Spunterà più gradita
Da quel manto di notte alba di vita?

Cosi homai negli occhi il pianto
Il dolor fugge da me
Che se Filli ha fosco il manto
Ha più candida la fe’.

Mie speranze che tornate
Al mio cor ch’hormai si perde
Con quel fosco a me mostrate
Di fermezza un più bel verde.

Bacerò quello strale
Che mi trafisse il seno
Adorerò quei lacci
Onde d’un vago crine
Prigioniera restò quest’alma avvinta.

S’al mio core che si more
Doppo tanti lunghi pianti
Con giubilo sicuro
Serenità promette un sol ch’è oscuro.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.5.28.16

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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