Scheda n. 5054

A voi luci adorate,
Del volto del mio ben faci ridenti
Che il mio foco accendeste, io chiedo aita
Sanar la mia ferita
Col balsamo vital de vostri sguardi,
Sol tocca a voi che ne vibraste i dardi
Non pensò nel mirarvi
Al vostro gran poter l’alma innocente:
E mio l’incendio e del mio cor la piaga;
Ma la cagion voi siede:
Al vostro lampeggiar si vago, e forte
Il languire per voi mi cadde in sorte.

Basta, per consolarmi
D’un vostro sguardo amante
Un raggio di pietà
Cari begl’occhi
Potete risanarmi
Lo chiede il Nume infante:
Più stral la crudeltà,
Da voi non scocchi.

Nel ciel dell’idol mio voi siete stelle:
E rie comete ancor ma troppo belle.
Scintillar come soli
Di saette scoccar tempeste all’alma
Pupilette vezzose, e pregio vostro:
Ma più bel vanto e poi,
Se il ristoro e il seren pur vien da voi.

Se infiamma e diletta
E cara, e mi piace
La face d’amor.
Quel dardo che alletta
Fa dolce il tormento
Che io sento nel cor.