Scheda n. 4985

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1727

Titolo

L’Oronte

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Pubblicazione

Vienna : copia, 1727c

Descrizione fisica

C. 1r-9r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Ove l'altero Olimpo. Cantata, L'Oronte

Organico

Basso e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Ove l'altero Olimpo
2.1: Allegro(aria, si♭ maggiore, c)
L'aura del cieco averno
3.1: (recitativo, c)
Ma qual ristoro io provo
4.1: Andante(aria, sol minore, 3/4)
Se sprezzato io son da te

Trascrizione del testo poetico

Ove l’altero Olimpo
Erge mostruoso il Tergo
Di orridi spechi e dirupate balze,
Giacea l’incauto Oronte,
Solingo e delirante,
Disprezzato, deluso, acceso amante.
Ah! Barbarie inaudita egli dicea,
Di qual fallo son reo? Morir mi lice?
Un’ingrata mi sprezza e mi deride?
O voi di fosca notte orridi numi,
Sorgete e con gran scempio,
Nell’Erebo profondo
Precipitate il cielo, Oronte, il mondo.

L’aura del cieco averno
Col suo infernal vapore
Ingombri di terrore
La terra, il cielo, il mar.
Sorga l’orrendo Pluto
D’ira, di sdegno armato
E il mio tiranno fato
Impari a fulminar.

Ma qual ristoro io provo,
Qual contento pretendo
Nel tributar sospiri all’aura, ai venti,
Se vie più atroci rendonsi i tormenti.
Ah! Cassandra crudele!
Tu sola del mio cor sei l’aspra pena
E l’amabil catena,
Con cui nel petto l’alma mi annodasti,
Pria che sciolta, vedrai mancar di vita
Il vilipeso Oronte e doppo morte
Di amarti ancor fedel sarà sua sorte.

Se sprezzato io son da te,
Se schernita è la mia fé,
Più s’accende nel mio petto
Di adorarti il bel piacer.
Non pavento il fasto altero
Del tuo cor sempre severo,
Vivrò sempre a te fedele
Senza speme di goder.

Paese

Austria

Lingua

Italiano

Segnatura

A-Wn - Wien - Österreichische Nationalbibliothek
fondo Musiksammlung
collocazione Mus. Hs. 17603.1

Scheda a cura di Andrea Zedler
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