Scheda n. 4589

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1709

Titolo

Amor dei cuori [amanti] / Cantata Alto Solo Con Violini / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Pubblicazione

Roma : copia, 1709

Descrizione fisica

1 partitura (26 c.) ; 275x205 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Contralto, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: allegro-adagio(sinfonia, sol maggiore, c)
1.2: Minuet(sinfonia, sol maggiore, 3/8)
2.1: (recitativo, c)
Amor dei cuori amanti empio tiranno,
3.1: allegro(aria, re maggiore, 2/4)
Sì sì, t’inganna amor
4.1: (recitativo, c)
Misera che favello?
5.1: allegro(aria, do maggiore, 3/4)
Che bel piacere
6.1: (recitativo, c)
Ardo d’amore anch’ io
7.1: allegro cosi, cosi(aria, sol maggiore, 12/8)
Al mio cor speranza amica

Trascrizione del testo poetico

Amor dei cuori amanti, empio tiranno,
Con si falsa mercede
Con inganni si strani
Così de petti umani
Ricompensi o crudele, amore e fede!
Se l’affetto, che ho’in sen
Svelare io bramo,
E dico ad uno io t’amo:
Fai che tosta egli sparga un bel sospiro
Quasi figlio del core,
E pur finto è il sospir, finto è l’amore.
E se poi lo rimiro
Con mentito sorriso
Rivolge dal suo viso
Ver’ me benigno il guardo,
E dice, o caro ben per te tutt’ardo
E vuò per sempre amarti
Mà non gli crede il cor,
Quelle son arti, arti scaltre, che fanno
Amor dei cuori amanti empio tiranno.

Sì sì, t’inganna amor
Mio semplicetto cor
Troppo è infedele.
Sè un di ti fa gioir
Ti fa poscia soffrir
Pena crudele.

Misera che favello?
Empio chiamo Cupido?
Egli è nume fedele e l’uomo è infido
Sì, solo l’uomo è quello
All’amor delle Ninfe empio ed ingrato;
Ma se provasse mai
Essere amato amante
Da duoi vezzosi rai
Vedrebbe in un momento
Arder di bell’incendio il core a pieno
Ed oh! che gran’ contento
Sentirebbe nel seno
Quando il suo ben lo mira,
E dolcemente a i suoi sospir sospira.

Che bel piacere
quando un amante
sempre costante
ama chi l’ama.
E di godere
la bella imago
contento e pago
altro non brama.

Ardo d’amore anch’ io
Ma, che mi giova, ohimè, se l’idol mio
È nemico d’amore
E con troppo rigore
Mi sdegna e mi disprezza
E pur chi il crederia
E più dolce all’amante anima mia
Sempre a godere avvezza
Ogor per lui partire,
Che per altri morire
Tal possanza amor diede
Alla ferma mia fede,
Che tra me stessa io dico
Amar voglio un nemico,
E languisca il mio petto
In catena crudel sempre ristretto,
Che per l’amato bene
Gli son care le pene,
E pria della mia spoglia
L’alma si partirà ch’io cangi voglia.

Al mio cor speranza amica
Par che dica
Spera pur che avrai pietà.
Che ben spesso la costanza
Hà possanza
D’ammolir la crudeltà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant. Hs. 756

Scheda a cura di Magdalena Boschung
Ultima modifica: