Scheda n. 4558

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1760 e il 1790

Titolo

Cantata 5.a / [Alessandro Scarlatti]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Cecchini Pacchierotti, Giuseppe (1805-1866)
possessore: Rolandi, Ulderico (1874-1951)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1761-1790]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 20r-23r)

Note

La cantata è la sesta della raccolta manoscritta. Nome dell’autore dal frontespizio dell’intero manoscritto.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Dal colle al pian discesa
2.1: Lento(aria, fa maggiore, 12/8)
Dicea mirando il giglio
3.1: (recitativo, c)
Io che lontan seguia
4.1: Andante moderato(aria, mi minore, c)
Vorrei come quel fior

Trascrizione del testo poetico

Dal colle al pian discesa
Vidi Filli la bella
Correr di prato in prato,
Fiori cogliendo in questa parte, in quella
Ed ahi! del suo bel volto
Uscian luci di lampi
Che fan più lieti e più sereni i campi.

Dicea mirando il giglio:
Del mio candor sei figlio
E caro e bello sei
Perché somigli a me.
Mirando poi la rosa
Dicea: Tu sei vezzosa
Perché de labri miei
La somiglianza è in te.

Io che lontan seguiati
Mido adorator l’orme adorate
Della crudele e ria ninfa che m’odia
Ancor raccolsi i fiori
Che cadder di sua man quando partissi
E quei baciando, sospirando dissi:

Vorrei come quel fior
Stringere al seno ancor
L’idolo mio.
Felice mi direi
Né più mi lagnarei
Del fato rio.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vgc - Venezia - Biblioteca della Fondazione "Giorgio Cini"
fondo Rolandi
collocazione senza segnatura.6

Scheda a cura di Giulia Giovani
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