Scheda n. 4552

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1760 e il 1790

Titolo

Cantata Ia / [Alessandro Scarlatti]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)
possessore: Cecchini Pacchierotti, Giuseppe (1805-1866)
possessore: Rolandi, Ulderico (1874-1951)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1761-1790]

Descrizione fisica

1 partitura (c. Iv, 3r-5r)

Note

Recitativo e aria dalla cantata "Qui dove alfin m’assido". Nome dell’autore dal frontespizio dell’intero manoscritto.

Titolo uniforme

Ma oh Dio ch’ogni dolore. Recitativo e aria

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
Ma oh Dio ch'ogni dolore
2.1: (aria, fa minore, 3/8)
Quel bel canto

Trascrizione del testo poetico

Ma oh Dio ch’ogni dolore
Quanto diletta più tant’è maggiore;
Lo sa purtroppo quel miser augelletto
Che sfogando il suo affetto
Di quel duol che l’accora
Sempre più s’addolora;
Lento prima comincia e tutto pende
D’una tremola voce e par che mora,
Quando rinforza il fiato e presto accende
Trilla, scioglie più note e poi sospira,
Poi cessa e si ritira
Mormorando nel sen profunde note
Indi irato si scuote,
Si sfida, si risponde e poi si ascolta
Ed agitando in mille guise e mille
La gola armoniosa
Tal or si stanca ma non mai riposa.

Quel bel canto
È sì grato
Ch’al mio cor
La pena molce
E addormenta
Ogni dolor.
Pur deliro
E sospiro
Che quel canto
Ch’è sì dolce
Fa ch’io pensi
A un cor ingrato
Ch’al mio cor
Che l’amo tanto
Sol tradì
Per altro amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vgc - Venezia - Biblioteca della Fondazione "Giorgio Cini"
fondo Rolandi
collocazione senza segnatura.1

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: