Scheda n. 4499

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

La Rosa / di P.S. Augustini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Agostini, Pietro Simone (ca. 1635-1680)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copista: Pertica, Giovanni (fine XVII-inizio XVIII sec.)

Fa parte di

[18 cantate e 2 arie] (n. 4487/12)

Pubblicazione

Roma : copia, (1690-1700)

Descrizione fisica

C. 84-93v (olim c. 87-96v)

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Per beltà d'una rosa. Cantata, La rosa

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, re maggiore, c)
Per beltà d'una rosa
2.1: Adagio assai(aria, re maggiore, 3/2)
Ò dei fior, vaga Regina
3.1: (aria, la maggiore, c)
Per mirare il tuo vermiglio
4.1: (recitativo, c)
Sì, sì, fiore adorato
4.2: Adagio(arioso, 3/2)
Rendi le piaggie amene, il suol beato
5.1: (recitativo, c)
Mentre così spiegava
6.1: Allegro(aria, si minore, 3/8)
Sotto cifre di fiori e di rose
6.2: [Allegro](aria, si minore, 3/8)
Io son quel, che per vago sembiante
8.1: (recitativo, c)
Filen credea sfogare in quello speco
8.2: (arioso, re maggiore, 3/2)
Ma conobbe, che Amore

Trascrizione del testo poetico

Per beltà d’una rosa,
Che ne suoi pregi avvanza
Ogn’altro fiore, in agonia amorosa
Di Fileno languia, traffito il core.
E là, dove fioriva,
Del Tebro in su la riva
I dolci suoi tormenti
Con queste palesò flebili accenti:

Ò dei fior, vaga Regina,
Rosa bella, honor del prato,
Per te Zeffiro odorato
A noi sparge aura divina.

Hor che spiega primavera
Di tue frondi il bel tesoro,
Ridon tutti i colli e in loro
De bei fiori de la schiera.

Per mirare il tuo vermiglio
Con più lucido orizonte
Rasserena il ciel la fronte,
Spuntan l’erbe e nasce il giglio.

Sì, sì, fiore adorato,
Quando sul verde stelo
Apri il tuo grembo al cielo,
Rendi le piaggie amene, il suol beato.

Mentre così spiegava
Filen tutto amorosa [amoroso]
La cagion, ch’el traffisse,
Amor, che si celava
In quelle rive fra i cespugli ascoso,
Lieto sorrise e disse:

Sotto cifre di fiori e di rose
Dispiegando gl’ardori del petto
Tenti invano celarmi l’oggetto,
Per cui vivi fra pene amorose.

Io son quel, che per vago sembiante,
Ch’ha le rose nel nome e nel volto,
A te stesso, a te stesso ho rivolto
Et ho reso immutabile amante.

Filen credea sfogare in quello speco,
Senza ch’altri il sentisse il proprio ardore.
Ma conobbe, che Amore,
Ove vada un amante, è sempre seco.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.863.12

Scheda a cura di Berthold Over
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