Scheda n. 4486

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

Del Sig:r Gio: Carlo Amaltei:

Presentazione

Partitura

Legami a persone

possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

[18 cantate e 4 arie] (n. 4463/22)

Pubblicazione

Roma : copia, (1680-1690)

Descrizione fisica

C. 99-103 (olim c. 197-201)

Filigrana

Non rilevata

Note

Nota sul compositore alla fine della cantata: "G.C.A."

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol maggiore, c)
Chi credete, che sia
2.1: (recitativo, c)
Questo, ch'io so ben, che la beltà
3.1: Presto(aria, do maggiore, c 6/8)
Giusto, giusto così
3.2: Presto(aria, do maggiore, c 6/8)
Giusto, giusto così
4.1: (recitativo, sol maggiore, c)
Onde, se v'ho da dir la verità

Trascrizione del testo poetico

Chi credete, che sia
Quella bella, ch’all’alma mia
Ha rapito la libertà?
Non si sa, non si sa.

Questo, ch’io so ben, che la beltà
Ch’ha forza di svegliare entro il mio seno
Un infinito ardor coi raggi suoi,
È giusto come voi;
Non dico già, che quella
Siate voi, per cui fiamme al petto io provo,
Dico, che tra la bella,
Che m’arde, e voi disparità non trovo.

Giusto, giusto così
Ride e parla e volge e il guardo
Quella bella, per cui tutt’ardo,
Quella cruda, ch’il cor mi ferì.

Giusto, giusto così
Ha i capelli, il labro, il volto
Quella bella, ch’il core m’ha tolto,
Quella cruda, ch’il petto m’aprì.

Onde, se v’ho da dir la verità,
Mentre è quella beltà, che m’innamora,
Non distingue da i vostri i pregi suoi,
Credo, che siate voi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.854.22

Scheda a cura di Berthold Over
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