Scheda numero 438 Livello bibliografico | Spoglio | Tipo documento | Musica manoscritta | Data | Data incerta, 1700-1740 | Compositore | Mancini, Francesco (1672–1737) | Titolo | Musica del Sig.r Fran.co Mancini | Presentazione | Non applicabile | Pubblicazione | [Roma : copia, 1700-1740] | Descrizione fisica | 10 c. (159r-168v) ; 205x270 mm. Filigrana: in un cerchio (non ben distinguibile). | Note generali | Tit. dall'intitolazione a c. 159r; c. 168v vuota; la cantata è costituita da 2 fascicoli di 4 c. più un bifoglio, numerati da mano coeva (in alto a sinistra a c. 163r è scritto "2" e a c. 167r "3"); cartulazione coeva: 157-166 | Titolo uniforme | Sì mi ricordo è vero. Cantata, 1V,1str, S,bc | Repertori bibliografici | SBN: IT\ICCU\MSM\0045926 Wright-Mancini: n. 166 URFM RISM A II: 850022375 Baini-Casanatense: c. 30v
| Bibliografia | | Descrizione analitica | 1.1: (Recitativo, c) S: Sì mi ricordo, è vero %C-1$$bBE@c 8'B6B8''EDEE4-/8E6'B''C8bDCC4C8-/ 2.1: Tempo giusto (Aria, sol minore, c) S: Sì vicina a me ti sento 3.1: (Recitativo, c) S: Più volte esposte ai lumi 4.1: (Aria, mi bem. maggiore, 2/4) S: Va da questa, va da quella
| Fa parte di | Cantate e composizioni strumentali (scheda n. 350) | Trascrizione del testo poetico | Sì mi ricordo, è vero
Nice, che tuo son io, che mia tu sei.
Corsi lontana strada,
Ma smarrir non potei
La più certa e sicura
Su l’ali del pensier che a te mi guida.
Per diverso sentiero
Menai da te lontano
Vita dogliosa oscura.
Ne puote far serena a me la fronte,
Florido prato o cristallina fonte,
Quindi dovunque trassi
L’affatigati passi,
Tua gentil rimembranza unqua perdei.
Sì mi ricordo, è vero
Nice, che tuo son io che mia tu sei.
Sì vicina a me ti sento,
Che ascoltar di tue parole
Parmi ancora il suon gradito.
Ti vagheggio ogni momento
Col pensiero, o mio bel sole.
Tanto piace amor fallace
La lusinga al cuor ferito.
Più volte esposte ai lumi
Furono bionde chiome all’aria sparte,
Si offriro in varia parte
A me pupille arciere, occhi sereni,
Labbri di grazia pieni,
Guancie di cigli e rose,
Latteo sen fronte d’alba e vaga mano.
Ma sempre, o cara, invano
Tentò l’altrui sembianza
Vincer la mia costanza
Che a te giurai ne più verd’anni miei.
Sì mi ricordo, è vero
Nice, che tuo son io che mia tu sei.
Va da questa, va da quella
Per trovar beltà maggiore,
Ora il guardo ora il pensier.
Ma di te non v’è più bella,
Se in te gode unito il core,
Ciò che in molte può goder. | | | Paese | Italia | Lingua | Italiano | Localizzazione | I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense Fondo Baini - Ms. 2248 (18) |
Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
|