Scheda n. 4325

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1701

Titolo

Cantata à Voce Sola // 1701 //

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compilatore della raccolta: Maioli d’Avitabile, Biagio

Pubblicazione

Napoli : copia, 1701

Descrizione fisica

P. 93-104

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si♭ maggiore, c)
Perfida mensogniera
2.1: (aria, sol minore, c 12/8)
Dimmi almen, crudel
3.1: (recitativo, c)
Ma qual tenero affetto
4.1: (aria, si♭ maggiore, 6/8)
Barbara, se mi sprezzi

Trascrizione del testo poetico

Perfida mensogniera,
Quest’è l’amor e la fè
Che mi giuraste! ingrata, disleale,
E’ questa la mercede
Dovuta a miei sospiri, alle mie pene?
Oh Dio, oh Dio, già sento,
Ch’arde di sdegno il cor nel petto mio.
Perfida mensogniera
Quest’è la fè, di cui ten vai sì altiera!

Dimmi almen, crudel,
Dimmi almen, così
Vuò schernirt’ognor
Non chiedo pace, non vogl’amor.
Che poi pentita un dì
Più d’essermi infedel
Con pianti e voglie amare
Chiedendomi pietà, non la sperare.

Ma qual tenero affetto
Mi lega l’alma et incatena il petto?
Ah, ch’indarno tento fuggire,
Se nel mio core
Le saette avventò il Dio d’amore.
Dunque sì vil son io,
Che schernito sarò, spreggiato a torto,
Ecco dal petto svello i strali d’oro,
Già sono in libertà, eccomi sciolto.
E se nel petto mio
Qualche segno d’amor mi resta espresso,
Lontan’io salterò ciò, che v’è impresso.

Barbara, se mi sprezzi,
Perfida, se mi fuggi,
No, che non t’amerò.
Stabile con tuoi vezzi,
Lungi, se tu mi struggi,
Non mi lusinghi, no.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Gl - Genova - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "N. Paganini"
collocazione B.2.23 (M.7.17).20

Scheda a cura di Berthold Over
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