Scheda n. 419

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

Parole dell’Emo Pamphilj Musica di Mancini

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

12 c. (39r-50v) ; 205x270 mm

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 39r; c. 50v vuota; la cantata è costituita da 3 fascicoli di 4 c., numerati da mano coeva (in alto a sinistra a c. 43r è scritto "2", a c. 47r "3"); cartulazione coeva: 37-48

Titolo uniforme

Dorme la rosa. Cantata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Wright 1975: n. 66
Baini-Casanatense: c. 94r [attr. a Giovanni Battista Mancini]

Descrizione analitica

1.1: Tempo giusto(aria, do minore, 3/4)
S, Dorme la rosa
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2.1: (recitativo, c)
S, Dite che quei begl’ostri
3.1: Andante(aria, si♭ maggiore, c)
S, S’io mi volgessi al sol
4.1: (recitativo, c)
S, Oh quante volte, oh quante
5.1: Allegretto(aria, do minore, 3/8)
S, Vanne vanne cortese fior

Trascrizione del testo poetico

Dorme la rosa
Auretta grata
Non la destate,
L’alba vezzosa
La desterà.
Desta che sia,
O Clori mia,
Voi la portate
Anch’ella è fiore
D’alta beltà.

Dite che quei begl’ostri
Ravvisi i miei rossori.
Dite che le sue spine
Vive imagini son de miei dolori
Solo in ciò differente
Dalla rosa è il mio stato:
Che la rosa discopre il suo bel foco,
Et io celo l’ardor che m’ha piagato.
Bella si volge al sole e amante ascoso
Il mio bel sol di vagheggiar non oso.

S’io mi volgessi al sol,
Da cui nasce il mio duol,
Sarei superbo.
Non è poco al mio cor
Per sì nobile ardor
Se piaga io serbo.

Oh quante volte, oh quante,
Presso di Clori favellar proposi,
Ma nel mio core amante,
Timidi ritornan gl’accenti ascosi.
Quante volte un sospiro
Mormorò fra le labra
E quasi io giunsi a dir: bella, t’adoro!
Ma corse in quel momento
E fermò la mia voce, il pentimento.

Vanne vanne cortese fior,
All’idol mio parla per me.
Vedrai che un muto fior
Parlerà pria d’amor
Che possa il labro mio
Chieder a lui mercé.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2248.5

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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