Scheda n. 4091

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1727

Titolo

L’unione della Pace e di Marte, serenata a tre voci

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Vivaldi, Antonio (1678-1741)
autore del testo per musica: Grossatesta, Antonio
tipografo: Mora, Antonio
finanziatore: Languet, Jacques-Vincent (1704-1768)

Pubblicazione

In Venezia : presso Antonio Mora, 1727

Descrizione fisica

1 libretto ([I-IV], V-XVII, [XVIII] p.)

Filigrana

Non rilevata

Note

Segue il titolo: [...] cantata sopra una luminosa macchina rappresentante la Reggia d’Apollo, eretta nella Gran Laguna di Venezia, celebrandosi con pubbliche dimostrazioni di Giubilo la nascita delle due Reali Principesse gemelle Madamma di Francia, e Madamma di Navarra, per ordine di Sua Eccell. il Signor Giacomo Vincenzo Languet Conte di Gergj, consigliere di Sua Maestà Cristianissima in tutti i suoi consigli, e suo Ambasciatore presso la Serenissima Repubblica di Venezia. - Ex-libris sul frontespizio "R. Marco Ant.o Corniani". A p. [IV]: "Interlocutori. Apollo. Marte. Lucina. Poesia del Signor Abbate Antonio Grossatesta Modanese. La Musica è del Signor D. Antonio Vivaldi Maestro di Cappella di Sua Altezza Serenissima, il Signor Prencipe Filippo Langravio d’Armstat". La serenata venne eseguita il 19 settembre 1727 per commemorare la nascita delle figlie gemelle di Luigi XV, avvenuta il 14 agosto. A p. 4 elenco dei personaggi (Apollo, Marte, Lucina) e indicazioni di responsabilità: "Poesia del Signor Abbate Antonio Grossatesta Modanese. La Musica è del Signor D. Antoino Vivaldi Maestro di Cappella di Sua Altezza Serenissima, il Signor Prencipe Filippo Langravio d’Armstat".

Titolo uniforme

Vieni o bella Lucina. Serenata, L'unione della Pace e di Marte

Repertori bibliografici

Ryom 1974a: RV694

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, )
Apollo, Lucina, Marte, Vieni o bella Lucina
2.1: (aria, )
Lucina, T'inganna il tuo pensiero
3.1: (recitativo, )
Apollo, Marte, Marte udisti? vorrei... il Dio del Giorno
4.1: (aria, )
Marte, Nel vedere le armigere schiere
5.1: (recitativo, )
Apollo, Il tuo armigero foco
6.1: (aria, )
Apollo, Porta negl'occhi
7.1: (recitativo, )
Lucina, Non manca al braccio forte
8.1: (aria, )
Lucina, Forse per quelle
9.1: (recitativo, )
Marte, Lucina, Apollo, Io negar non saprei, divino Apollo
10.1: (aria, )
Apollo, Vedrai la bionda chioma
11.1: (recitativo, )
Marte, Lucina, Apollo, Or che de' miei trionfi
12.1: (aria, )
Marte, Mi sento nel petto
13.1: (recitativo, )
Apollo, Lucina, Poiché Marte è contento
14.1: (aria, )
Coro, Le trombe sonore
15.1: (recitativo, )
Marte, Apollo, Lucina, Allor ch'io mi credea
16.1: (aria, )
Lucina, Il talamo reale
17.1: (recitativo, )
Apollo, Marte, La sublime virtude
18.1: (aria, )
Apollo, Un candido giglio
19.1: (recitativo, )
Marte, Lucina, A te mi volgo o fortunato Regno
20.1: (aria, )
Marte, Lo sa il mondo se il braccio di Marte
21.1: (aria, )
Apollo, Marte, Lucina, Veggio ben che pretendi
22.1: (aria, )
Lucina, Se da lacci si disserra
23.1: (recitativo, )
Apollo, Marte, Sarai guerriero e fortunato Nume
24.1: (recitativo, )
Apollo, Al pensier d'una impresa sì bella
25.1: (recitativo, )
Lucina, Apollo, Marte, Alti Numi del Ciel, poiché per voi
26.1: (aria, )
Coro, Le trombe sonore

Trascrizione del testo poetico

[Apollo]
Vieni o bella Lucina:
Ecco il sanguineo Marte,
Che innanzi al trono mio chiede sdegnoso
Ragion de l’opra tua. Tu che presiedi
Al nascer fortunato
Dei più sublimi eroi, perché non desti
Al re famoso e a la gran donna augusta
Alto germe real per cui dovesse
La Senna andarne ogn’or più gloriosa?
[Lucina]
È troppo fiero il dio guerrier; di sangue
Tinge l’onda dei fiumi e sparge l’erba:
La sua sete superba
Di stragi omai condanna, eccelso Nume.
È temuto abbastanza
L’alto valor de’ Franchi in guerra. I fati
Volgion più fortunati
I popoli di Gallia, onde al gran regno,
(Mercè de le immortali
Due gemelle reali)
Preparan già dolce seren di pace,
E nella pace ancor gloria più grande.
[Apollo]
No, la gloria maggior del regno altero
Dal braccio mio dipende
E se v’ha chi pretende
I suoi fasti oscurar, Marte s’oppone.
Sta ne l’armi d’un Regno ogni ragione.

[Lucina]
T’inganna il tuo pensiero,
Superbo Dio guerriero;
Splende nel ciel la face
Che il bel seren di pace
Al mondo porterà.
Nelle vezzose e belle
Figlie d’amor gemelle
Il dolce suo riposo
Il regno adorerà.
T’inganna il tuo pensiero...

[Apollo]
Marte udisti? vorrei...
[Marte]
...Il Dio del giorno
Oscurar non vorrà la gloria mia:
Io sol veggo qual sia
Il destino sublime
D’un regno la di cui maggior fortuna
Dal braccio mio deriva,
E sua grandezza al mio poter s’ascriva.

Nel vedere le armigere schiere
Festose e guerriere
Il nemico ha terrore e paventa,
E non tenta
Un potente vicino oltraggiar;
O se pur baldanzoso s’avanza,
Perde tosto l’altera speranza
Nel provarlo sì forte a pugnar.
Nel vedere le armigere schiere...

[Apollo]
Il tuo armigero foco
Gran Dio dell’armi acheta sol per poco:
Odi i miei sensi in calma. Al grand’impero
De Galli in guerra arditi e fortunati
Se non vollero i fati
Dare un eroe, la di cui destra augusta
Trattar potesse il brando, invan tu spargi
Le querele e i lamenti: un guardo solo
Rivolgi al gran Luigi, al glorioso
Re, che sui Franchi impera, e allor vedrai
Ch’ora, Marte, ti lagni a torto assai.

Porta negl’occhi
L’augusto regnante
Lo strale d’amore,
Ma sparge terrore
L’altera sua fronte.
E par ch’egli scocchi
Dal regio sembiante
Saette amorose,
Ma poi le sdegnose
Non sono men pronte.
Porta negl’occhi...

[Lucina]
Non manca al braccio forte
Dell’invitto monarca
Generosa virtù, valor guerriero,
Ma di pace foriero
È il natal glorioso
Delle reali due figlie gemelle,
Quelle il dolce riposo
Al regno porteran quelle, sì quelle.

Forse per quelle
Pupille belle
A l’aquile latine,
Un dì s’accrescerà
Gloria e splendor.
E nell’Ibero
Famoso impero
Per voi, luci serene,
Forse un dì recherà
La gioia amor.
Forse per quelle...

[Marte]
Io negar non saprei, divino Apollo
Ch’abbi la Senna oggi nel suo possente,
E magnanimo rege un valoroso
Ed invitto campion: veggio, che gl’anni
Teneri e freschi ancor donano al Regno
Un forte alto sostegno:
Ma la futura etade
Da la sublime pianta
Altro frutto desia.
[Lucina]
E appunto l’opra mia
Questa, o Marte, sarà: da la feconda
Sorgente onde un sol dì, ne diè due fonti
Verrà, verrà fiume reale ancora.
[Apollo]
Oh quanto lieto allora
Sarai, Nume dell’armi!
Allor vedrai la gloria tua sicura.
[Marte]
Impaciente un sì gran bene aspetto.
[Apollo]
Speralo: Apollo io sono, e te’l prometto.

Vedrai la bionda chioma
Cinta d’un verde alloro:
E forse il bel crin d’oro,
Raggi spargendo intorno,
Insino al Dio del giorno
La luce abbaglierà.
E se mai vinta e doma,
L’Asia per lui sarà
(Mercè l’alto valore,
Che avrà nel suo gran core)
Marte trionferà.
Vedrai la bionda chioma...

[Marte]
Or che de’ miei trionfi
La vicina speranza
Da te mi vien, Nume fecondo e pio,
Al destin de le Gallie applaudo anch’io.
[Lucina]
Oh quanta gioia il cor m’inonda! Oh quanta
Speme di gloria in me s’accresce ogn’ora!
Verrà, verrà quel giorno
A caratteri d’or scritto nei fati,
Che le figlie reali
A nuovo Impero stenderan la destra,
E valorose amazzoni guerriere
Marte le spingerà con forte impegno
A la difesa del paterno regno.
[Apollo]
Il gran padre per loro
Sarà vie più temuto, e in pace e in guerra;
E del figlio real, che il Ciel promette
Le insegne fortunate
Avran le due gran donne al fianco armate.
[Marte]
Bella Lucina, al zelo mio perdona:
Veggio che il fasto mio si fa più grande
Nel natal glorioso
Che tanta giusta gioia intorno spande.

Mi sento nel petto
Un certo diletto,
Che nasce da speme
Di gloria maggior.
De Franchi l’impero
Diventa più altero,
Se meco il difende
La pace e l’amor.
Mi sento nel petto...

[Apollo]
Poiché Marte è contento,
Cara Lucina, e ch’ei conosce appieno
Quanta gloria sperar debba dal grande
Felice genitor di sì gran figlie,
Quanta sperarne ancora,
Mercé de la feconda
Eccelsa genitrice, a te s’aspetta
A far che un sì bel giorno
Sia di giubilo pieno e di contento
E senta il mondo intero
Un gaudio non minor di quel ch’io sento.
[Lucina]
Generoso pensier degno d’Apollo.
Giusto è, che un dì sì fortunato e grande
D’ogn’altro dì sia più sereno e bello:
Onde gran Dio del mondo,
E tu, gran Dio dell’armi,
Meco v’unite e meco inviti intanto
L’allegrezza comune il nostro canto.

[Coro]
Le trombe sonore
Già spiegano intorno
I nostri contenti.
Coi musici accenti
In questo bel giorno
Per tutto si spande
La gioia del cor.
Né gioia più grande
Nostr’alma desia,
Che unita omai sia
La gloria di Marte
Con quella d’amor.
Le trombe sonore...

[Marte]
Allor ch’io mi credea,
Che nel gallico impero
Dovesse il regno mio farsi minore,
Veggio che il mio poter si fà più grande.
Se il natal glorioso
Delle auguste germane
Porta a la Senna, e al Rodano la pace.
La mia sanguinea face
Un dì per lor risplenderà più chiara.
oh quanto siete in un possenti e belle,
Care del Franco ciel stelle gemelle!
[Apollo]
Mira, o Nume guerriero, il gran Luigi,
A la cuna real stassi d’intorno;
Egli accarezza e lieto al sen si stringe
De le viscere sue parti sì belli:
Negli occhi lor già posto ha fede amore
Ma non lungi è il valore
Che se il gran padre in lor bellezza ammira,
Appena nate in lor fortezza inspira.
[Lucina]
E durerà beltade
Nei leggiadri sembianti,
E durerà il valor nell’alme invitte.
[Marte]
Dunque, Lucina mia,
Se sì forte argomento
Di giubilo per lor recasti al regno,
Seconda anco i miei voti.
Quanto Apollo predisse il mondo attende:
Tu la grand’opra affretta.
[Lucina]
E la grand’opra in breve, o Nume, aspetta.

Il talamo reale
Di rose spargerò
E poi con dolce strale
Quei cori ferirò,
Onde d’un puro ardor
Ben tosto splenderan faci più belle:
E appena il Dio del mondo
Il giro suo farà,
Che in Cielo si vedrà
Astro più bello unito a le due stelle.
Il talamo reale...

[Apollo]
La sublime virtude
Che regna nel gran cor del padre augusto,
E che nella immortale
Alma del suo grand’avo il seggio avea,
Passerà nei nipoti: a la famosa
Stirpe d’eroi che tutto il mondo onora
Deve Marte il suo fasto.
[Marte]
È ver, ma questa
Pompa del mio poter duri per sempre.
[Apollo]
E sempre durerà, non cangia tempre
Pietoso il Ciel co’ benefizi suoi;
Onde al sangue reale
Non mancheran per cento età gl’eroi:

Un candido giglio
Ch’è figlio del prato,
Per vento spietato,
Per turbine rio,
Potrebbe perir.
Ma un giglio reale
Ch’è d’oro immortale
L’altera radice
Ha sempre felice,
Né il fulmine istesso
Lo può incenerir.
Un candido giglio...

[Marte]
A te mi volgo, o fortunato regno,
Che del sublime eroe le leggi adori,
E nel veder gl’allori
E i nuovi scettri e le corone onuste,
Che per far più famoso
L’alto sangue real il fato aduna
Lieto festeggio anch’io la tua fortuna.
[Lucina]
La grandezza maggior del vasto imepro
Sagro impegno è de’ numi.
[Marte]
Io il veggio e godo,
Ma sarà impegno ugual del braccio mio,
Che son dell’armi il fortunato Dio.

Lo sa il mondo se il braccio di Marte
Fu de’ Galli il sostegno più forte,
E l’etade futura il saprà.
Le mie glorie ne’ bronzi son sparte,
E di loro, anco ad onta di morte,
La memoria per sempre vivrà.
Lo sa il mondo se il braccio di Marte...

[Apollo]
Veggio ben che pretendi
Con modesta baldanza
I fasti rammentar del luminoso,
E magnanimo Enrico,
Che tante guerre a un tempo sol sostenne.
Le vincitrici antenne
Scorrean su l’ocean nel tempo istesso,
Che in altro suolo era il nemico oppresso;
Ma non fu men famoso il suo gran nome
Allorché apparve in ciel l’astro di pace
Che del gran rege il vasto regno accrebbe.
[Marte]
E senza il mio terror, no, non avrebbe
Accresciuto al impero
La pace sola i fortunati lidi.
[Lucina]
È ver, gran Nume, è vero:
Dunque il regno governa;
Lo governi il tuo nome, e si risparmi
De’ popoli felici il sangue audace.
Venga la bella pace;
Ma tenga sempre il Dio dell’armi accanto,
Onde anco in calma il regno
Abbia del forte Marte il suo sostegno.

Se da lacci si disserra,
Maggior guerra,
Porta alfin la tigre intorno,
Quando un giorno
Sciolta e libera sen va.
Marte or gode il suo riposo,
Ma orgoglioso,
Quasi rapido torrente,
Più fremente,
Forse un giorno si vedrà.

[Apollo]
Sarai, guerriero e fortunato Nume,
Il nume tutelar dei Franchi, ond’abbia
Per te l’invidia ad abbassar la fronte.
Sian sempre audaci e pronte
L’armigere falangi e in mostra altera
Il tuo poter vada fastoso ognora.
Ma poiché diede il cielo
Nelle infanti reali
Di Gallia al regno un simbolo di pace,
La pace al regno il braccio tuo assicuri
E per te, Dio dell’armi, eterna duri.
[Marte]
Facciasi. Ma se un giorno
Fia che l’ozio di pace
Al nome mio rechi vergogna, io voglio
Portar le sagre insegne
Ne’ più barbari lidi,
Onde mi tema e Babilonia e Egitto.
[Apollo]
Fausto secondi il cielo il gran tragitto.

Al pensier d’una impresa sì bella
Arrida ogni stella
Ed unisca al tuo braccio possente
Il gran Giove le ultrici saette.
Poi con volto sereno e clemente
Teco applauda all’altera vittoria,
E alla gloria
Di veder così belle vendette.
Al pensier d’una impresa sì bella...

[Lucina]
Altri Numi del ciel, poiché per voi
A l’impero de’ Galli
Tanta gloria verrà, lieta men volo
De l’eccelsa reina al fianco augusto;
Onde il colmo di gioia,
Nuovo infante real doni al gran regno.
[Apollo]
Il cielo arrida a un sì felice impegno.
[Marte; Apollo]
Or che il voler d’Apollo, a l’aste a’ brandi / Or che il braccio di Marte, a l’aste a’ brandi
[Apollo]
Già di pace innestò placidi ulivi.
[Marte]
Al giubilo ritorni e spieghi il canto
[Apollo]
Si ritorni a la gioia
Che de’ Franchi la gloria è nostro vanto.

[Coro]
Le trombe sonore
Già spiegano intorno
I nostri contenti.
Coi musici accenti
In questo bel giorno
Per tutto si spande
La gloria del cor.
Né gioia più grande
Nostr’alma desia,
Che unita ommai sia
La gloria di Marte
Con quella d’amor.
Le trombe sonore...

Risorse online

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mb - Milano - Biblioteca Nazionale Braidense
fondo Racc. Dramm. Corniani Algarotti
collocazione 5810

Altri esemplari

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense Universitaria, 70.i.2.6


Scheda a cura di Giulia Giovani
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