Scheda n. 31

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1861-1862

Titolo

Cantata a Voce Sola / Del Sig. Cav.e Aless.o Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1861-1862]

Descrizione fisica

1 partitura (6 c.) ; 226x288 mm

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 1r

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Alfin m'ucciderete o miei pensieri
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2.1: A tempo giusto(aria, do minore, c)
Io morirei contento
3.1: (recitativo, c)
Clori mia Clori bella
4.1: Largo(aria, sol minore, 12/8)
Faria la pena mia piangere i sassi

Trascrizione del testo poetico

Alfin m’ucciderete o miei pensieri
Da me lontana è Clori
Clori l’idolo mio
Si rammentasse o Dio
Dei miei costanti amori
Con un sospiro almeno
Figlio del suo bel seno
S’incontrassero almeno i sospir miei
A me che penso a lei
E tante volte e tante
Oh se Clori pensasse in quest’istante
Ma chi sa forse adesso
Raggiona co’ altrui ed uno punto istesso
Ei ferma il guardo in ella ed ella in lui
E chi sa ch’a quest’ora
Già scordata di me non l’ami ancora
Lungi dalla mia mente
Tiranni del mio cor lungi volate
Se voi mi tormentate
Co’ sospetti sì fieri
Allor m’ucciderete
Alfin m’ucciderete o miei pensieri.

Io morirei contento
Per non penar così
Ma sol per un momento
Io riveder vorrei
Colei che tolse pria
La pace all’alma mia
E poi da me partì.

Clori mia Clori bella
Ahi quante volte e quante
Ti vo’ cercando in questa parte e in quella
In cui l’anima amante
Trovar solea ben spesso
Te che sospira e non ritrova adesso
Pena ch’in lontananza
Ogn’altra pena avanza
Sai qual’è Clori mia
Dove del mio gran foco
Ti ridicea l’ardori
Veder il loco o non vedervi Clori
Quando poi giungon l’ore
Che per conforto mio
Per mio costume venia del tuo bel lume
L’amato a vagheggiar dolce splendore
Per mia barbara sorte
Quando giungon quell’ore io giungo a morte
Onde con insoffribile martoro
In un istesso dì più più volte io moro.

Faria la pena mia
Piangere i sassi
I mesti sospir miei
Vengono dove sei
E se li sai sentir
M’ascolterai languir
Dove tu passi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione L.22.25.14

Scheda a cura di Raffaele Deluca e Gabriele Gamba
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