Scheda n. 262

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica manoscritto

Data

Data certa, 1718

Titolo

Cantata 23

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

autore del testo per musica: Stampiglia, Silvio (1664-1725)

Pubblicazione

Roma : copia, 1718

Descrizione fisica

P. 32-33

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Trascrizione del testo poetico

Spande gelida selce
Lampi di foco, e il gelo,
Che s’indurò su i monti
Si scioglie in rivi e si converte in fonte.
Ma per mia sorte acerba
Gelo tu sei che non ti struggi mai
Selce che vibri fiamme, e in te non l’hai.

A placare il tuo sdegno crudele
Se non bastan le pene ch’io sento,
Ardi o ingrata il mio petto fedele
E poi spargi le ceneri al vento.
S’alla sete d’un tanto rigore
Poco è il pianto dell’alma che langue
Vivi o cruda ed impiagami il core
E poi suggi le stille del sangue.

Ma con certa lusinga
Mentre co tuoi disprezzi, empia, m’uccidi
Rivolgi in me le tue pupille e ridi?
Clori, tiranna Clori
Ami veder ch’io sia
D’ogni martir misero scopo e intanto
Godi agl’affanni miei, ridi al mio pianto
E chi trovò già mai
Più superba fierezza
Del cieco abisso entro i confusi orrori.

Clori tiranna Clori
Tu ridi e l’alma mia
Per te piangendo va
Ma forse oh dio chi sa
Che quel riso non sia
Un segno di pietà.
Ah che io dico il vero
Amor non è più fiero
Son vani i miei dolori
E tu sei dolce e non tiranna o Clori.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Fl - Firenze - Biblioteca Medicea Laurenziana
fondo Ashburnham
collocazione Ms 729.23

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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