Scheda n. 2547

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1740

Titolo

Cantata a Voce sola / Del Sig.r D. Emanuele Astorga

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

[30 cantate] (n. 2529/20)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1710-1740]

Descrizione fisica

4 c. (77r-80v) ; 205x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 77r.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Se in romite contrade
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2.1: (aria, do minore, c/)
S, Sì ritorna a me fedel
3.1: (recitativo, c)
S, Troppo ahi troppo soffersi
4.1: Affettuoso(aria, fa maggiore, 3/8)
S, Vo narrando le mie pene

Trascrizione del testo poetico

Se in romite contrade
Tra duri giacci orridi boschi e monti
Lontan da la tua Clori
Tirsi, tu peni in tormentoso affanno,
Con duolo più tiranno
Benché nel patrio suolo,
Senza te la tua Clori ogn’or sospira,
Ovunque i lumi gira
Il cielo, il sol, le stelle
Sembrano oscure larve agl’occhi suoi.
Tu consolar sol puoi le pene sue
Col desiato giorno
Del tuo permesso già fedel ritorno.

Sì, ritorna a me fedel
Se non brami il mio morir.
Cedo al fato mio crudel
Se più resti in lontananza
Né più so con la speranza
Raddolcire il mio martir.

Troppo, ahi, troppo soffersi
Di lontananza ria gl’aspri tormenti,
De’ miei queruli accenti
A questi campi intorno
Già per lunga stagione il suon s’udio;
E pur invano, oh Dio,
E lagrime e sospiri io sparsi sempre
Che il mio fiero destin non cangia tempre.

Vò narrando le mie pene
Al ruscello al zeffiretto
Per destin d’amor tiranno.
Vò dicendo ov’è il mio bene
Qual’ardor nudrisce in petto
Ma rispondermi non sanno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.5.9.20

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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