Scheda n. 2536

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1740

Titolo

Cantata à voce sola / Del Sig.r Cava.re Aless.o Scarlatti

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

[30 cantate] (n. 2529/9)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1710-1740]

Descrizione fisica

4 c. (33r-36v) ; 205x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 33r; altra intonazione dello stesso testo poetico in I-Rama A.Ms.3710 attribuita a G. Bononcini (v. scheda 794).

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol minore, c)
S, Quanto piace agli occhi miei
%C-1$bB@c =2/8-'G{6bBA}8BDA{6''C'B}/8AD{6''DC}{'BA}{BA}4G6FbE/
2.1: (recitativo, c)
S, Sai perché tanto t’amo?
3.1: Vivace(aria, sol minore, c/)
S, Il pallor che porta Irene

Trascrizione del testo poetico

Quanto piace agli occhi miei
Languidetta violetta
Il tuo bel natio pallor.
Scolorita qual tu sei
Sì m’alletti e mi diletti
Ch’io non penso ad altro fior.

Sai perché tanto t’amo?
Perché quel tuo gentil dolce colore
È l’insegna d’amore, e quand’io veggio
La pallidezza tua tenera e mesta
Vado fra me dicendo:
S’io che pallido son tant’amo Irene
Di qualche fior forse anche amante è questa.
Poi dico: e se la pallide [i.e.] viola
Ama il croco, o il giacinto, o l’amaranto,
Irene che nel volto ha l’aria istessa,
Forse, chi sa, langue d’amore anch’essa.
Ma di che mi lusinghi, o violetta,
Pallido sono el mio pallor ben dice
L’innamorata mia misera brama,
Ma pallida ti veggio e amor non senti
Pallida è la mia bella e me non ama.

Il pallor che porta Irene
No non è color d’amore
Se quel core amar non sa;
Se non pena alle mie pene
Né si duol del mio penar
È pallor di crudeltà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 34.5.9.9

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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