Scheda n. 2524

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1700

Titolo

Del Sig.r Gio: Bononcini

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Bononcini, Giovanni (1670-1747)
autore del testo per musica: Paglia Francesco Maria

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : copia, 1692-1698]

Descrizione fisica

C. 102-124r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Lontan dal tuo bel viso
2.1: (aria, sol minore, c)
Mai non è d'amor la face
3.1: (recitativo, c)
Qui l'alma riposa
4.1: (aria strofica, do minore, c)
Nel partir da sembianza gradita; Ma se grande è la forza del foco
5.1: (recitativo, c)
Onde per non morire
5.2: (arioso, 3/4)
Io vivo del tuo core e tu del mio
6.1: (aria strofica, do minore, c)
Vivo o bella del tuo core; Vivi o bella del mio core

Trascrizione del testo poetico

Lontan dal tuo bel viso
Anima del cor mio
Volea l’arciero dio
Il duol col pianto accreditar sul ciglio
Ma visto il mio periglio
Lieta apparve la speme
E poi così parlò con le mie pene.

Mai non è d’amor la face
Più crudel ch’in lontananza
Ma richiama al cor la pace
Del suo bene la costanza
Quella pena che si pasce
Col pensier si fugge invano

Qui l’alma riposa
Dove amor la conduce
Onde da quella luce
Che sta negli occhi all’idolo adorato
Nasce occulto riflesso
Che a un amante fedele illustra il fato.
Così quasi del sole
Che per tutto risplende
Ancor lontano il suo splendor s’intende.

Nel partir da sembianza gradita
Si divide in due parti ogni cor
L’una resta agli uffici di vita
L’altra segue la scorta d’Amor.
Ma se grande è la forza del foco
La sua sfera cercando ne va
E cangiato dell’anima il loco
Tutto segue l’amata beltà.

Onde per non morire
Lascia poi la costanza
L’anima di chi parte a quel che resta
Ed è la lontananza
Contro nemica stella
Di reciproco amor prova più bella.
Così parlò la speme ed io fra tanto
Castigai su le luci
L’ingiustizia del pianto
Perché conosco a prova
Che dal dì che m’accese il cieco Dio

Io vivo col tuo core e tu col mio.

Vivo o bella col tuo core
Né mai più lo renderò.
Tu sei l’alma dei miei giorni
O che parti o che ritorni
Col tuo core io viverò.
Vivo o bella col tuo core
Né mai più lo renderò.
Vivi o bella col mio core
Né ma più lo chiederò.
Una volta amor tel diede
Si mantien con la tua fede
Dunque sempre io goderò.
Vivi o bella col mio core
Né ma più lo chiederò.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
fondo Campori
collocazione H.6.16.9

Scheda a cura di Chiara Pelliccia
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