Scheda n. 2472

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1682

Titolo

Aure voi ch’intorno

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia di Angelo Durante, 1682]

Descrizione fisica

8 c. ; 205x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’incipit testuale (c. 163r); num. delle carte coeva (163r-170v); sopra l’incipit è scritto da mano moderna a matita: "1-D-5j"; attribuita a Carapella nel RISM (v. Rep. bibliografici) e su Internet Culturale; per la data v. scheda 2463; per l’identificazione del copista v. scheda 2469.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, do minore, c)
S, Aure voi ch’intorno al rio
%C-1$bB@c '4.G8''C{6n'B''CDC}4C/8-DbEF.bE6D8C'B/
2.1: (recitativo-arioso, c)
S, Dell’invido Oreto
%C-1@c 4-8-''D'.B6B6BA/4BB8B6BB8BA/
3.1: (aria, si♭ maggiore, 3/4)
S, Corre l’onda e corron l’hore
%C-1$bB@3/4 4-8{'B''C}{DE}/4F'B''G/
4.1: Adagio(recitativo, c)
S, Filli crudel cagion de’ miei martiri
%C-1$bB@c '4A8AA''4D8-D/D'AAB4BB/
5.1: (arietta, si minore, 3/2)
S, O bella pietà
%C-1$bB@3/2 =2/2--''D/bED-
6.1: (recitativo, c)
S, E sì breve mercede
%C-1$bB@c 8-6'GG8G6GA4AA/8AEG6GxF4FF/
7.1: (aria cavata, 3/2)
S, Ti vendono più sorda e più crudele
%C-1$bB@3/2 2'BB''D'1xF2G/D1E2nBG''bE/
8.1: (recitativo, c)
S, E per maggior tormento
%C-1$bB@c '8A6AA8B''C4DD/8D6'AB8''C'nB4BB
9.1: (aria cavata, 3/2)
S, Porti nel volto il cielo e mi dai morte
%C-1$bB@3/2 '1.G.C/2bEDC/
10.1: (aria, do minore, 3/4)
S, Sì mia Filli morirò
%C-1$bB@3/4 4-'GbA/GC''C/

Trascrizione del testo poetico

Aure voi ch’intorno al rio
Ascoltate i miei lamenti
Deh, pietose all’idol mio
Raccontate i miei tormenti.

Dell’invido Oreto
Su la fiorita sponda,
Tutto foco nel cor, tutto dolore,
Il bel Aminta piangea et il corso
All’onde turbava col suo pianto
E l’accrescea alle voci dolenti;
Frenò per poco il pianto
E sì le doglie sue sfogò col canto:

Corre l’onda e corron l’hore
Né già mai ferman il piè;
Sempre ferma è sol per me
L’agonia del mio dolore.
Ma della mia pena
Più sempre funesta,
L’atroce tempesta
Già mai si serena.

Filli crudel cagion de’ miei martiri
Odono inteneriti i miei lamenti,
Piangono a’ miei sospiri
Delle vicine selve i sordi tronchi
E le più crude belve e tu pur sorda
Sei spirto di questa vita,
Vita di questo core a pianti miei.

O bella pietà
Tu vedi ch’io moro,
E pure t’adoro
Non più crudeltà.

E sì breve mercede
Tu spietata mi nieghi
E le querele e le lagrime mie,

Ti vendono più sorda e più crudele.

E per maggior tormento
Della mia fiera sorte,

Porti nel volto il cielo e mi dai morte.

Sì mia Filli morirò
Già ch’ingrata vuoi così,
Ma quel bel che mi ferì,
Doppo morte anche amerò.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MC - Montecassino - Biblioteca dell'Abbazia
collocazione 1-D-5a-o.10

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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