Scheda n. 2463

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1682

Titolo

Serenata à voce sola con VV. del Sig.r Carapella

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Carapella, Tommaso (1655c-1736)
copista: Durante, Angelo (1659-1726)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia di Angelo Durante, 3 aprile 1682]

Descrizione fisica

1 partitura (14 c.) ; 205x275 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 91r; num. delle carte coeva (91r-104r); a c. 104v è presente l’arietta Non posso vivere senza il mio ben (v. scheda 2464); sopra l’incipit è scritto da mano moderna a matita: "1-D-5a"; la composizione è introdotta da una sinfonia strumentale (c. 91-92); presenti 2 capilettera decorati: per la "S" di "Sinfonia avanti" (c. 91r) e per l’incipit testuale (c. 93r); a c. 104r è scritto: "Fine Copiata ad istanza del Sig.r D. / [parte cancellata illeggibile] / adì 3 Aprile 1682"; per l’identificazione del copista v. scheda 2469; nella descr. analitica 11.1 è in 6/2, mentre l’originale riporta 3/2.

Titolo uniforme

Un modesto amatore. Serenata

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (sinfonia, re minore, c)
%G-2@c 4''AGFE/E2A4G/G2F4E/
2.1: (recitativo, c)
S, Un modesto amatore
%C-1@c '8AAA6AA4FF/''8xCCC'A4AA/
3.1: (aria, re minore, c)
S, Tu condona o mio bene
%C-1@c =2/'4.A8A4bB8BB/bBE''.E6F8GDEE/
4.1: (recitativo, c)
S, Se per tacer nulla concede amore
%C-1@c ''8E6EE4C'8B6BB8A''C/'4AA8AAA6B''C/
5.1: Spiritoso(arioso, c)
S, Tempo omai è di parlar
%C-1@c 4-8.'A6A''8.C6D8.E6F/4E-2-/
6.1: (interludio strumentale, la minore, c)
%G-2@c 4-'{8.A6A}{8.''C6D8.E6F}/4E{6EFED}{8.C'6B8.A6B}/
7.1: (arietta, la minore, c)
S, La catena che m’allaccia
%C-1@c 4-''4.E8'A''4F/+.F8D4.E{6DE}4.C
8.1: (interludio strumentale, la minore, c)
%G-2@c 4-''.E8'A''4F/+{8FD}{8E6DE}{8CE}4D/
9.1: (aria, do maggiore, c)
S, Questo sol prevenirò
%C-1@c '4.G8G''4.C8G/4.F8E4E-/
10.1: (recitativo, c)
S, Misero ah non ti sento
%C-1@c ''.4E8E'2B/''4.F6ED4CC/
11.1: (aria cavata, 6/2)
S, Del mio mal di me fedel
%C-1@6/2 2-''ED1.C/2DDD'1.B/
12.1: (recitativo, c)
S, Ah se a miei prieghi sì dolenti e mesti
%C-1@c ''2E4.E8E/4xCC8EEEF/
13.1: (aria, la minore, c)
S, Notte se degl’amanti
%C-1@c ''4E'A8-''DC'B/''C'A4-4-8''ED/
14.1: (recitativo, c)
S, Se risvegliarla i miei sospir non ponno
%C-1@c 8-'AB''C4DD/8-CCC4.C'8B/
15.1: (aria cavata, re minore, c)
S, Cantare i funerali alla speranza
%C-1@c 4-''D8.E6G8FE/6F8D-D4.D8xC/

Trascrizione del testo poetico

Un modesto amatore,
Tacito e patiente,
Lungo tempo celò fiamme nel core,
Né mai udito havea
Di saper s’el suo amore era gradito.
Una notte attrivito
All’amato suo ben così dicea:
Quando ogn’altro riposa
E la pace dell’ombre ogn’un ne gode,
Da violenza amorosa
Io alle tue mura intorno,
Distingue il non più notte dal giorno.

Tu condona, o mio bene,
L’importuna novità.
Se tacendo le mie pene
Non ti moveno a pietà.

Se per tacer nulla concede amore,
Voi tentar col portar sorte megliore.
Ascolta, o cara ascolta
Voci d’un moribondo
Hor che non sente, hor che non vede il mondo,
Concedemi sì, sì di notte almen
Quel che mi niega il dì!

Tempo omai è di parlar,
Nume altiero e riverito
Son venuto ad ascoltar
S’el mio amor ti sia gradito.

La catena che m’allaccia
Più mi stringa e dia martir,
Ch’il mio amor non ti dispiaccia
Sarà lieve col sentir.

Questo sol prevenirò
La disgratia o la mia sorte
La mia vita o la mia morte
Da un tuo sì pende o da un no.

Misero ah non ti sento!
Bella tu non m’ascolti,
Ed io sospiro, piango, esclamo al vento.

Del mio mal di me fedel
Sei crudel se non ti cal.

Ah se a miei prieghi sì dolenti e mesti
Non ti risveglia amor pietà ti desti!

Notte, se degl’amanti
Tu sei guida e conduttrice,
Per pietade de’ miei pianti
Da’ soccorso a infelice!

Se risvegliarla i miei sospir non ponno,
Ritira tu da quei bei lumi il sonno;
Ma folle io chiedo aita
A chi quel che chiede offende,
Poi che ella ben comprende
Ch’apparendo il mio sol con un gran scorno,
L’ombra l’estinguerando e farà giorno.
Rimanti, idolo amato,
Io men vò disperato,
E chi scrisse fortunato l’audace,
Fu un gran folle e mendace,
Ch’al mio ardir no altro avanza
Che in luttuoso cielo.

Cantare i funerali alla speranza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MC - Montecassino - Biblioteca dell'Abbazia
collocazione 1-D-5a-o.1

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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