Scheda n. 2418

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1710-1750

Titolo

4/Cantata

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1710-1750]

Descrizione fisica

C. 103v-106 ; 210x285 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Tit. dall’intestazione a c. 103v; num. delle carte moderna (103-106); a c. 103r. finale di "Ritorna il vago aprile" (vedi scheda 2417)

Titolo uniforme

Organico

Canto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
C, Non so d'Irene mia
%G-2@c 4-8-'A4xF8-A/''D'AABxGG-B/
2.1: (aria, fa maggiore, 3/4)
C, Quand'io m'affiso
%G-2$bB@3/4 =4/4-'F8G{6FE}/{FG}{AB}4''C8D{6C'B}/
3.1: (recitativo, c)
C, È destin ch'io t'adori o bella Irene
%G-2@c 8-6''CE8C6C'G8AA-A/B''CC'G2-/4-8-bBGGxFE/
4.1: Andante(aria, re maggiore, 3/8)
C, Quando canti o bella Irene
%G-2$xFC@3/8 =10/{8'DE}F/{6GA8B}''C/{DC}'B/

Trascrizione del testo poetico

Non so d’Irene mia
Qual sia più altero vanto
O il dolcissimo canto o il vago volti [sic]
So ben ch’ella m’ha tolto
Con dolce violenza il core e l’alma
Ondio che il lieta calma
Godrà giorni sereni
Ne m’ingombrava il sen foco amoroso
Or non ha più riposo
Nel nuovo ardor che mi consuma e strugge
E in van da me sì fuggi
Il fatale periglio
Che mentre dal bel ciglio al vivo campo
S’ottraggo al’ochi mili
Amor che tutto in lei
Perch’io non habbia scampo
Con men usato strale
Di voce armoniosa all’or m’assale.

Quand’io m’affiso
Nel bel sembiante
In quel istante
Dal sen diviso
Mi sento il cor.
Ma s’odo poi
Il bel contento
Di canti suoi
Dolce il tormento
Mi sembra all’or.

È destin ch’io t’adori o bella Irene
Se ben di mille pene
Mi sia presago il core
Troppo e possente amore
Nelle tue luci belle per is [sic] fuggir
Dal nume arciero il dardo
E quando dal tuo sguardo
Scampar si possa
Oh Dio come al incanto
Resister si possa dal tuo del canto?

Quando canti o bella Irene
Mi raddoppi le catene
Né più cara a me le rendi
Dell’istessa libertà.
Con suoi lumi altieri e vaghi
Dolcemente il cor m’impiaghi
Ma un incanto più possente
Del tuo canto amor non ha.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rama - Roma - Bibliomediateca Accademia Nazionale Santa Cecilia
fondo Mario
collocazione A.Ms.3702.35

Scheda a cura di Francesca Muccioli
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