Scheda n. 1862

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1688

Titolo

Cantata a solo con strom.ti / del medesimo

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Gasparini, Francesco (1661-1727)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
possessore: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)
copista: Pertica, Giovanni (fine XVII-inizio XVIII sec.)

Fa parte di

Pubblicazione

Roma : copia di Giovanni Pertica, 1688

Descrizione fisica

C. 50-60v

Filigrana

Non rilevata

Note

La cantata è stata copiata per Pamphilj nel 1688. Pubblicata in: Francesco Gasparini, Cantatas with Violins. Part 1: Soprano Cantatas, a cura di Lisa Navach, Middleton 2010 (Recent Researches in the Music of the Baroque Era 162).

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (arioso, do maggiore, c 3/4)
La beltà, ch'io sospiro, è la mia pace
1.2: (recitativo, c)
Gelosie, tradimenti, ombre, sospetti
1.3: (arioso, do maggiore, 3/4)
La beltà, ch'io sospiro, è la mia pace
2.1: (aria, do maggiore, c)
Sfido in campo la bellezza
3.1: (recitativo-arioso, do maggiore, c)
Così diceva un dì
3.2: (arioso, do maggiore, 3/4)
La beltà, ch'io sospiro, è la mia pace
4.1: (ritornello, fa maggiore, 3/4)
4.2: (aria, fa maggiore, c 3/4)
Pupille, che armate
4.3: (ritornello, fa maggiore, 3/4)
5.1: (recitativo, do maggiore, c)
Ò che questo mio cor non è più cor
5.2: (arioso, do maggiore, 3/4)
La beltà, ch'io sospiro, è la mia pace

Trascrizione del testo poetico

La beltà ch’io sospiro è la mia pace.

Gelosie, tradimenti, ombre, sospetti,
Gioie miste di duol, crudi diletti
Son compagni d’Amor con sorte alterna,
Che quel crudel signore,
Che a suo talento i nostri cor governa,
Ne reca un ben, che nel piacer non piace:

La beltà ch’io sospiro è la mia pace.

Sfido in campo la bellezza
Co’ suoi vezzi lusinghieri.
Una stilla di fortezza
Vince un mondo di piaceri.

Così diceva un dì
Generoso il mio core
E giurerei, che Amore,
Deluso al suon di così saggi detti,
In due begl’occhi neri
Vesti lugubre ammanto et ivi ancora
De le perdite sue si duole e tace:

La Beltà ch’io sospiro è la mia pace.

Pupille, che armate
In bruno sguardo
Dardo di foco,
Vi miro per gioco
E pur fulminate.

O che questo mio cor non è più core
O non haveste voi l’arco e la face:

La Beltà ch’io sospiro è la mia pace.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant.Hs.862.5

Scheda a cura di Berthold Over
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