Scheda n. 1637

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Poiché giuravo amore/ Cantata VI

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Cantate (n. 1589/6)

Pubblicazione

[S.1. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

C. 18r-20r

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, re minore, c)
Poichè giuravo amore a Clori infida
@c %@c %C-1$bB@c8'D6DD8DExFF6-FFG/8AA8-AAB''C'A/BB
2.1: (aria, re minore, c)
Figli di rupe alpestra
3.1: (recitativo, fa maggiore, c)
Io senza speme di cangiar mai tempre
4.1: (aria, sol minore, 3/4)
Basterebbe a tor di vita

Trascrizione del testo poetico

Poiché giuravo Amore a Clori infida
Di farmi eterna guerra
Tale e tanta si serra
Intorno al mesto core
Densa importuna nebbia di dolore
Che dissipa e disperde
D’ogni mia speme il verde
D’alte confuse dolorose strida
Fa risonar la più riposta selva
Sicché ne teme e fugge
Ogni augello ogni belva
Ed io smarrito e solo
All’aure ai tronchi ai sassi
Così narro piangendo il mio gran duolo:

Figli di rupe alpestra
Duri sassi cangerassi
Forse un dì la vostra sorte,
Vi darà mano maestra
Forza spirito e valore
Ch’al furore vi torranno
Del tempo e della morte.

Io senza speme di cangiar mai tempre
Nel mio dolor sarò l’istesso sempre
Sempre nel mesto core
Col tempo il duol diverrà maggiore
Ah che a sì dura sorte
Non può lasso sottrarmi altro che morte
Ah che ai miei danni intenta
Per me solo la morte è pigra e lenta.

Basterebbe a tor di vita
Mille cori il duol ch’io sento
Né si fiero aspro tormento
Al mi cor morte non dà
Che la morte in lega unita
Cò nemici del mio core
Vuol di Clori vuol d’amore
Adular la crudeltà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.2.14.6

Scheda a cura di Miriam Loro
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