Scheda n. 1214

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1710

Titolo

Cantata a Solo | Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1690-1710]

Descrizione fisica

C. 108r-116v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S, Morirei disperato se credessi
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2.1: (aria, c)
Ma so ben che non t'offende
3.1: (recitativo, c)
Ma se forse t'offesi
4.1: (aria, re minore, c)
Se fosse del labbro errore
5.1: (aria, 3/8)
Se poi la mia colpa
6.1: (recitativo, c)
Oh se vedessi un giorno
7.1: (aria, fa maggiore, c)
S'io credessi ch'un'anima amante
8.1: (aria, c)
S'io credessi ch'il fiume

Trascrizione del testo poetico

Morirei disperato
Se credessi idol mio d’averti offeso
Vorrei ch’il cor acceso
Si struggesse in faville
Distillate nel pianto
E il tempo della pena
Lacerasse i momenti a poco a poco
Onde poscia contenta
Vedresti naufragar l’acqua nel foco.

Ma so ben che non t’offende
Del cor mio la fedeltà
Dove regna la bellezza
Il servir non si disprezza
Che sarebbe crudeltà.

Crudeltà sarria d’un volto
Non gradire una gran fe’
una fede la più vera/ una fe’ la più sincera
Senza speme di mercè.

Ma se forse t’offesi
Bella perdon ti chieggio
E prego il cieco Dio
Che ti consigli a non volar con l’ire
Castigare un errore
Che non fu mio fu caso e non ardire
Il trascorso del labro
Fu un inciampo d’amore
E fu colpa del labro e non del core.

Se fosse del labro
Errore il piacer
Mi pare crudele
Bastante castigo
D’un labro infelice
Soffrire e tacer.

Se poi la mia colpa
Nascesse dal cor
Mi par gran vendetta
A un core impiagato
Non dar mai speranza
Di tregua al dolor.

Oh se vedessi un giorno
Ai risalti infiammati
quali accorda il mio seno
(quando teme il tuo sdegno)
Parossismi gelati
So che diresti almeno
Che del mio non si dà più fido core
Siccome dalla tua beltà maggiore.

Se io credessi che un’anima amante
Più costante si trova di me
Mi vorrei lacerar questo petto
Ch’adorando bellissimo oggetto
Non racchiude grandissima fe’.

Se io credessi ch’il fiume d’oblio
L’amor mio sommerger potrà
Vorrei farmi due fiumi di pianto
Da serbar con eterno mio vanto
La memoria di gran fedeltà.

Risorse online

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.9.24

Scheda a cura di Antonio Caroccia
Ultima modifica: