Scheda n. 10457

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1727

Titolo

Cantata Alto Solo con Istromenti Del Sig:r Antonio:o Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Pubblicazione

Vienna : copia, 1727

Descrizione fisica

C. 37r-50v

Filigrana

Non rilevata

Organico

Contralto, 2 oboi, fagotto, 2 violini, viola, violoncello e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Stelle? Che udij? Perder Arsinoe io deggio?
2.1: Andante(aria, re minore, c)
Padre non curo il regno
3.1: (recitativo, c)
Ma, o lamenti, a quest’alma
4.1: Largo(aria, fa maggiore, c, 2/4)
Un'aura placida mi vien d’intorno

Trascrizione del testo poetico

Stelle? Che udij? Perder Arsinoe io deggio?
Arsinoe, che negl’anni,
E meco al par crebbe in amor ancora.
Arsinoe, per cui tanti rischi in[o] contrai,
Tal che per lei sin bella
Par vemi morte. Arsinoe, che si fida
Ogn’or mi fu. No: La mia Arsinoe io voglio,
O morrò di cordoglio.

Padre non curo il regno
Madre ho la vita à sdegno
Senza la fida e bella
Anima del mio cor.
Io non aspiro al trono
Suddito nacqui è’l sono
Sol mi si lasci un bene
Che mio già fece amor.

Ma, o lamenti, a quest’alma
Date omai tregua. Ingiusto
Non sarà il Padre, e quando anch’ei tal fosse,
Da un comando spietato
Difendermi sapria core, di madre.
Lungi ò vano timore,
Su la fè del mio ben posa il mio Amore.

Un’aura placida mi vien d’intorno
E’l fosco nubilo ne rasserena.
L’alma lusinga si di più bel giorno
L’alma che torbida sinor fu in pena.

Paese

Austria

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MEIr - Meiningen - Staatliche Museen, Abteilung Musikgeschichte, Max-Reger-Archiv
collocazione Ed 118t.4

Scheda a cura di Andrea Zedler
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