Scheda n. 10215

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1712

Titolo

Cantata à due Voci con V.V. di Ant.o Caldara/Tirsi e Fileno

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 10197/19)

Pubblicazione

Vienna : autografo, 1712

Descrizione fisica

C. 81-92

Filigrana

Non rilevata

Note

In fine: "Adì 2 Maggio 1712 in Vienna"

Titolo uniforme

Organico

Soprano, contralto, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: All.o assai(sinfonia, sol maggiore, 3/4)
1.2: Ad.o(sinfonia, mi minore, 3/2)
1.3: (sinfonia, sol maggiore, 2/4)
2.1: (recitativo, c)
Tirsi, Tacete ormai tacete
3.1: Larghetto(aria, fa maggiore, c)
Tirsi, E' troppo tiranna
4.1: (recitativo, c)
Fileno, Come lagnar ti vuoi
5.1: All.o(aria, si♭ maggiore, c/)
Fileno, Di Cupido fra l'aspre catene
6.1: (recitativo, c)
Tirsi, Non ha bisogno l' amor mio costante
7.1: All.o(aria, re minore, 3/8)
Tirsi, Istro e Tebro han fra di loro
8.1: (recitativo, c)
Fileno, Prendi almen per augurio
9.1: All.o(interludio strumentale, do maggiore, c)
10.1: And.te(aria, do maggiore, c)
Fileno, Son talora presagi del cielo
11.1: (recitativo, c)
Fileno, Tirsi, Tu dai al mio tormento
12.1: All.o assai(duetto, sol maggiore, c/)
Fileno, Tirsi, Sì, sì, devi sperar

Trascrizione del testo poetico

[Tirsi]
Tacete, ormai tacete
Non lusingate il cor menzogne ingrate:
Che le mura beate
Ove lieto soggiorna il bel ch’adoro
Alla memoria mia
Con fiera tirannia
D’un sogno ingannator spesso additate.
Tacete, ormai tacete
Non lusingate il cor mensogne ingrate:
Sì dolce rimembranza
Da cruda lontananza
Perde il suo pregio e accresce il mio dolore,
E la vostra pietà cangia in rigore.

[Tirsi]
E’ troppo tiranna
Pietade ch’ inganna
Con sogno infedel.
Il seno distrugge
Di brama che fugge
Memoria crudel.

[Fileno]
Come lagnar ti vuoi ch’ amor pietoso
L’idolo tuo bramato
Benchè lontan dal tuo desio fervente
Rende con dolce sogno a te presente?
Inganno fortunato
Che della lontananza al fier tormento
Concede almeno un lusinghier momento.

[Fileno]
Di Cupido fra l’ aspre catene
Porta calma un momento di gioia.
Anche il sogno lusinga la speme
E più lieve sa render la noia.

[Tirsi]
Non ha bisogno l’amor mio costante
Che da un sogno mendace
Si rinnovin talora
Mendicate lusinghe al cor amante
A suturna e fugace ombra bugiarda
In chiara luce adorno
Vago succede il giorno
E con tormento strano
Più pena il cor ch’è dal suo ben lontano.

[Tirsi]
Istro e Tebro han fra di loro
Spaventosa lontananza.
Ria cagion del mio martoro
Che dà pena alla speranza.

[Fileno]
Prendi almen per augurio
Di vicino sollievo alle tue pene
Il velar così spesso ancor che in sogno
L’adorate sembianze del tuo Bene.

[Fileno]
Son talora presagi del cielo
Sotto velo
Di fallaci chimeriche forme.
Che non sempre nel modo che pensi
Assopita anche l’anima dorme.

[Tirsi]
Tu dai al mio tormento
Breve tregua e riposo
Se mi fai concepir qualche scintilla
Di gradita speranza
Ma temo che m’inganni
Il tuo parlar per me troppo pietoso.
[Fileno]
Bandisci pur gli affanni
Di fiera lontananza
E presta fede ai dolci auguri miei,
Che già vicino al tuo goder tu sei.

[Fileno]
Sì, sì, devi sperar
Che presto rivedrai
L’Idolo amato.
[Tirsi]
Sì, sì, voglio sperar
Che presto rivedrò
L’Idolo amato.
[Fileno]
E ti consolerai
Per sì bella cagion
D’ haver penato.
[Tirsi]
E mi consolerò
Per sì bella cagion
D’ haver penato.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.226.19

Scheda a cura di Biancamaria Bigongiali
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