Scheda n. 8277

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1714

Titolo

Cantata Morale per i Dolori nell’Orto di G. Cristo | Di F. F.o M:a Benedetti Min: Con.le M.ro di Capp. in Assisi | 1714

Presentazione

Partitura e parti

Legami a persone

compositore: Benedetti, Francesco Maria (1683-1749)

Redazione

Assisi : autografo, 1714

Descrizione fisica

C. 1r-8r ; 215x285 mm

Filigrana

Note

Tit. dall’intitolazione sopra l’incipit; il ms. è formato dalla partitura più le parti staccate del "violino primo", "violino 2°" e "violoncello"; annotazioni sulla prima pagina di musica: "N° 7"; cartulazione moderna

Titolo uniforme

Verdi erbette e vaghi fiori. Cantata morale, Verdi erbette e vaghi fiori

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Benedetti, Francesco Maria: Verdi erbette e vaghi fiori
Bettin 2016: n. 189
Sartori 1962: p. 181

Descrizione analitica

1.1: Larghetto(aria, sol maggiore, c)
Verdi erbette e vaghi fiori
2.1: (recitativo, c)
E chi fu mai bastante
3.1: All.o(aria, do maggiore, 3/8)
L'innocente incauto Agnello
4.1: (recitativo, c)
Ma non così il mio bene
5.1: Posato(aria, sol maggiore, c)
Con il cor disfatto in pianto

Trascrizione del testo poetico

Verdi erbette e vaghi fiori
Se rimiro il vostro seno
Inondato lo vedo ahimè di sangue.
Vinto al fin da’ suoi martori
Il bel giglio nazzareno
Caduto in braccio a voi sen geme e langue.

E chi fu mai bastante con dolori di morte
A opprimer quel signor di cui fu vanto
Esser solo il guerriero e solo il forte?
Furon le colpe tante, colpe perverse e rie
D’un mondo e quante ancor furon le mie.
Vidde l’orrida schiera il divin Redentore.
Ahi vista fiera e nelle colpe mie
Fissando i lumi di gelido sudor
Versava i fiumi all’eterno suo Padre
Indi rivolto il suo bello ancor
Che pallido volto con mesti accenti
E lassi disse: mio Padre caro
Questo calice amaro
Se possibile fia Padre deh passi.

L’innocente incauto Agnello
Pascolando in riva al fiume
Il canoro e vago augello
Dibattendo le sue piume
La fresc’onda e bacia e sugge.
Ma se un lupo o augel rapace
Si presenta a lor davante
L’usignol non più loquace
L’agnellin tutto tremante
Tosto vola e tosto fugge.

Ma non così il mio bene
vede l’immenso stuol
delle sue doglie
e tutte avvinte il suo timor raccoglie
teme sì ma non fugge
anzi solo egli vuol col suo temere
del suo Padre divin l’alto volere
ed io crudel che sono cagion del suo penare
non piango il suo tormento
e senza pentimento
dal mio Giesù men fuggo e l’abbandono?

Con il cor disfatto in pianto
Per la via del tuo dolore
Mio tradito Redentore
Più fedel ti seguirò.
Voglio amarti e amarti tanto
Con dolermi a tutte l’ore
Fin che in braccio al santo amore
Lieto l’alma spirerò.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione Mss. N. 112

Scheda a cura di Ivano Bettin
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