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Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Virtù, A vagar tra le foreste
[Virtù], Ma se ciechi mortali
Virtù, Come là sulle sponde d'Egitto
Fama, Con sì torbido piglio
[Fama], Miro ch'il fiumicello
[Fama/Virtù], Dunque priva di speme
Virtù/Fama, Lieto stuol
Virtù/Fama, Quanto giubila l'alma
Virtù/Fama, La rondinella che dal suo nido
Virtù, In questo colle stabilito ho il trono
Trascrizione del testo poetico
A vagar tra le foreste
È costretta la Virtù.
Se non vive ascosa in queste
Altro nido non ha più.
Ma se ciechi mortali
Tanto voi siete alla Virtù nemici
Ch’omai più non soffrite
S’oda tra voi così negletto nome
Almen da lungi udite
De’ suoi cari trionfi il nobil suono,
Io che sì parlo a voi la Virtù sono.
Come là sulle sponde d’Egitto
Del Nilo non s’ode vicino il fragor.
Ma quel suono che forma cadente
Ben si sente più da lungi con forza maggior.
Con sì torbido piglio
Lagnar ti sento amica
Che ben costretta sono
Impennar l’ali ove Virtù esclama:
Ove nido ha Virtù vola la Fama.
Miro che il fiumicello
Corre fra l’erbe e’ fiori
E col suo mormorio te solo onora.
Dunque priva di speme
Orme imprimer non dei fra le foreste
E lì solo trovar
Fra solitarie rive
Chi decanti a tuo onor voci festine.
Vieni all’Asio sublime
Ove l’ali impennai
D’erudito congresso
Al mormorio sonoro
E lì ben scorgerai
Di Muse in ver nobil drappel festanti
A te di Saba offrir nembi fumanti.
A tuoi detti m’appiglio
E del Subasio suol su le pendici
Prendo il vol fermo il piè
Tra lauri amici.
Lieto stuol d’Aonie dive
Con allori e verdi olive
Forma serti alla Virtù.
E di gratia lieti cori
A Virtude pongon fiori
Sì bel giorno non ebbe più.
Quanto giubila l’alma
Di ruditi congretti
Udir muse feconde
Ch’il mio desid di più partir confonde.
Bella Pallade ascolta
E sappi che il tuo nido
Sta sul Subasio suol tra mirti e allori
E dovunque t’aggiri
Di rondinella a guisa
Ora in valle ora in colle
Habbia soggiorno al fin
D’onde partì sen fa ritorno.
La rondinella che dal suo nido
Lungi s’aggira sul mezzo dì
Scorre vagando questo e quel lido
Ma al fin ritorna donde partì.
In questo colle stabilito ha il trono
Qui di rose vermigli il crin m’infioro
E Borgia avvinto m’ha con fascie d’oro.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mss. N. 118/3
Scheda a cura di Ivano Bettin