Scheda n. 8013

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1620-1650

Titolo

S.r Luigi Rossi / Come sete importuni

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)
autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, 1650-1680]

Descrizione fisica

C. 259-262v

Filigrana

Non rilevata

Note

Una versione un tono sopra attribuita a Giacomo Carissimi (Cfr. scheda 4750)

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Amendola 2016: pp. 34. 50-51
Caluori 1981: n. 220, pp. 109-110

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c-6/4)
Come sete importuni
2.1: (arioso, c)
Non v’è più speme alcuna
3.1: (arioso, c)
Non dite ohimè non dite
4.1: (arioso, c)
E che forse penando
5.1: (arioso, c)
Tacete homai tacete

Trascrizione del testo poetico

Come sete importuni
Amorosi pensieri
Privo d’ogni pietade
Che volete ch’io speri.
Lasciate ohimè lasciate
Ch’io nel mio petto aduni
Quante ha il regno d’Amor pene e tormenti.
Chi desia di morir non si lamenti.

Non v’è più speme alcuna
Che lusinghi ‘l mio core
Tutte per me sparite
Son le gioie d’Amore.

Non dite ohimè non dite
Che si cangi fortuna
Tanto sperare al mio desir non lice.
Non si volge la sorte a un infelice.

E che forse penando
Al suon d’aspre querele
Intenerir credete
Duro sasso crudele.

Tacete homai tacete
Dove s’intese e quando
Che sentisse pietade alma d’inferno
Chi sue pene adorò peni in eterno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

US-Eu - Evanston (IL) - Northwestern University, Library
collocazione Mss. 1.37

Scheda a cura di Irene Maria Caraba
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