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Legami a persone
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Redazione
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Descrizione analitica
Filli del tuo partire
Filli mia, se in altro Lido
O de gl'affetti miei Conforto e spene
È pur caro e dolce il piangere
Ma già l'hora fatal vi è più s'affretta
Non ti scordar già mai
Trascrizione del testo poetico
Filli del tuo partire
Giunt’è pur l’hora e seco
Giunt’è l’ora fatal del mio morire
Quel nemico destin ch’il piè t’affretta
Alla crudel partita
Forse l’alma t’indura
A non pensar ch’io resto
E resto senza te che sei mia vita.
Filli mia, se in altro Lido
Seguirai l’orme de passi
Per pietà d’un cor si fido
Pensa almen qual tu mi lassi.
O de gl’affetti miei Conforto e spene,
Dolcezza del mio sen, gioia dell’alma,
Luce de gl’occhi miei,
Tu parti e m’abbandoni, io resto e vivo
E per maggior tormento
Quell’istesso martir ch’il volto inbianca
Rende i sensi in tal guisa ottusi e infermi
Ch’alta cagion del pianto al pianto manca
E per troppo dolor non so dolermi.
È pur caro e dolce il piangere
A chi pace al cor non hà.
Ma se il duol mi niega intanto
L’onda flebile del pianto
Come, oh Dio, potrò mai frangere
Del destin la crudeltà.
Ma già l’hora fatal vi è più s’affretta
Dovuta al tuo partir, Filli adorata
E già ch’in Cielo ancora
Voglion le stelle irate il morir mio
Gite, ò begl’occhi amorosi, addio.
Non ti scordar già mai,
Cara della mia fè;
Qualor tu sentirai
L’aura ch’in Ciel respira
Ricordati i sospir
Di chi si mor per te.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.30 (olim Cantate 38).5
Scheda a cura di Berthold Over