Scheda n. 7548

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

S:re Carlo Ambrogio Lonati

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Lonati Carlo Ambrogio (1645c-1715c)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1680-1690]

Descrizione fisica

P. 143-165 [olim c. 75]

Filigrana

Quadrupede inscritto in un cerchio (Rilevata alle P. 151-156 )

Note

Copista B. La cartulazione originale si interrompe a c. 75. All’inizio della cantata è annotata una piccola lettera guida per la vergatura del capolettera.

Titolo uniforme

È pena maggiore. Cantata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Brumana 2007: P. 16, 59-60, 62-63, 73, 77, 80, 82, 93-94
Brumana 2005: P. 163-164, 166-167, 176, 179, 182, 193-194
Brumana-Iovino 2009: P. V-VIII, XIII-XVI, XVIII-XX, 1-14

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, 3/2)
È pena maggiore
2.1: (recitativo, c)
Ahi che l'anima mia
3.1: (aria, mi minore, 3/4)
Ma poi che tanto tiranno ingrato
4.1: (recitativo, c)
T'odiarò così giuro
5.1: (aria, la minore, c)
Da le Furie imparerò
6.1: (recitativo, c)
Et odierò il mio core
7.1: Aria(aria, do maggiore, c)
Mai del sole ai raggi ardenti
8.1: (recitativo, c)
Accoglierò nel seno
9.1: (aria strofica, mi minore, 3/4)
«Dell’ethere il giro
9.2: (aria strofica, mi minore, 3/4)
Se gli astri nembosi
10.1: (recitativo, c)
Ma questo è poco s'io non invoco
11.1: (aria, la minore, 3/4)
Su dell'Erebo eschino
12.1: (recitativo, c)
E vegga il traditor con doglia e scherno
13.1: (aria, la minore, 3/4)
Che sa cangiarsi al fine

Trascrizione del testo poetico

[È] pena maggiore
Racchiudere in seno
Dell’odio il veleno
Ch’il foco d’amore
Astretto a soffrire
Sì crudo martire
Sì fiero dolore.
È pena maggiore.

Ahi che l’anima mia
Mentre t’idolatrai perfido amante
Provò per gelosia
Nell’inferno d’amor pena bastante
Senza farmi provar dell’odio ancora
L’acerbissimo duol che sì m’accora.

Ma poi che tanto tiranno ingrato
D’esser odiato ti preggi tu,
Va pur che vanto d’esser amato
Mostro spietato non havrai più.

T’odiarò così giuro.
E se già mai mi pento
Per eterno tormento
Mi precipiti il ciel nel centro oscuro.
T’odiarò così giuro.

Da le Furie imparerò
Nuova guisa d’agitarti
E se un tempo io seppi amarti
In eterno io t’odierò.

Et odierò il mio core
Se capace non è d’odio maggiore.

Mai del sole a i raggi ardenti
Riscaldar vedrò la terra
Ch’io non presti eterna guerra
Con miei voti a’ tuoi contenti.

Accoglierò nel seno
Di Cerbero il veleno
Ricetterò nel core
Di Megera il furore
Bestemmiando il tuo nome
E notte e dì per tuo duol
Per tuo mal dirò così.

«Dell’ethere il giro
Che il sole n’addita
Ti tolga la vita
Ti nieghi il respiro
Per sempre indiscrete
Spietate è rubelle
Si cangin tue stelle
In triste comete.

Se gli astri nembosi
Il mal volgeranno
Disserri a tuo danno
I vortici ondosi
Di torbido velo
S’ammantin le stelle
Ti sbranin le fere
Ti fulmini il cielo».

Ma questo è poco s’io non invoco
Dal centro horrendo a funestar tua sorte
Sdegno rabbia furor vendetta e morte
Ma che se di sotterra a farti guerra
L’odio non sorgerà
Io degli stratii tuoi
Fatta ministra acerba
Sempre t’agiterò
Sempre ti cruciarò
Per che tanto nel cor ho l’odio impresso
Che cangiarmi saprò nell’odio istesso
T’odiarò così giuro.
Odio Amor che mi rese
Suddita alle tue voglie
Pietà che mi ritoglie
Le vendette e l’offese
Le memorie passate
Le dolcezze provate
I pensieri amorosi
I sospetti gelosi
Le lagrime e i sospiri
Le gioie et i martiri
Odio della tua fé l’empia promessa
E perché seppi amarti
Colma d’interna rabbia odio me stessa.

Su dell’Erebo eschino
All’aria atre caligini
Che mi circondino
La notte il dì
Da ciechi baratri
Spir[i]ti horribili
Sol per traffiggirmi
Venite a me.
Spietate Eumenidi
Gorgoni squallide
Dalle tenaree
Grotte tartaree
Correte qui
Da faci torbide
L’empie Tesifone
Esangui e pallide
Incendi piovino
Su questo cor.

E vegga il traditor con doglia e scherno.

Che sa cangiarsi al fine
Disprezzata costanza in odio eterno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PEu - Perugia - Università degli Studi di Perugia, Biblioteca "Fondo Antico Sala del Dottorato"
collocazione Cass. 23.14

Scheda a cura di Alice Sbrilli
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