Scheda n. 7509

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

[D]isperata rimembranza / [Alessandro Stradella]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Stradella, Alessandro (1639-1682)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1680-1690]

Descrizione fisica

P. 36-54 [olim c. 19v-28v]

Filigrana

Quadrupede inscritto in un cerchio (Rilevata alle c. 21-22 e 25-26 )

Note

Copista A. Per l’attribuzione ad A. Stradella cfr. Bibliografia. Nel manoscritto l’Aria-refrain compare dopo ogni Recitativo, per esteso, tranne dopo la sezione 4.1, dove è segnalata dal simbolo refrain.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Brumana 2005: P. 177
Brumana 2007: P. 75

Bibliografia

Brumana 2007: P. 59-60, 62-63, 73, 75, 79, 86
Brumana 2005: P. 163, 166-167, 176-177, 181, 186-187

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, fa minore, 3/2)
[D]isperata rimembranza
2.1: (recitativo, c)
Ahi, ahi, ahi, quanto cielo
3.1: (aria-refrain, fa minore, 3/2)
Disperata rimembranza
4.1: (arioso, fa minore, 3/4)
Ma sento ch'in[fine]
5.1: (aria-refrain, fa minore, 3/2)
[Disperata rimembranza]
6.1: (recitativo, c)
Ch'io speri, e come, e quando
7.1: (aria-refrain, fa minore, 3/2)
Disperata rimembranza

Trascrizione del testo poetico

[D]isperata rimembranza
Lascia homai di tormentarmi.
Tu mi porgi in lusingarmi
Un dolor ch’ogn’altro avanza.
Lascia homai di tormentarmi
Disperata rimembranza.

Ahi ahi ahi quanto cielo,
Ahi quanto questi occhi addolorati
Divide, oh Dio, da quei bei lumi amati
Cagion pria di mia gioia, hora di pianto.
E pur tu nel pensiero
Quel sembiante gentil sì mi dipingi,
Ch’io qual già fei nel vero
Provo immenso diletto in quel che fingi.
Ma poi sciolto d’error con pena estrema
Scorgo che a lui lontano non so lasso
S’io dica io moro, o vivo,
So ben ch’in guisa tal ne resto privo
Che nepur di mirarlo ho più speranza.

Disperata rimembranza
Lascia homai di tormentarmi.
Tu mi porgi in lusingarmi
Un dolor ch’ogn’altro avanza.
Lascia homai di tormentarmi
Disperata rimembranza.

Ma sento ch’in[fine]
A un punto risorta
La speme già morta
Mi dice chi sa,
Ch’al volger de’ giorni
A te non ritorni
La cara beltà
Deh spera chi sa.
Tu forse potrai
Del volto adorato
A i placidi rai
Lo sguardo beato
Rivolger un dì,
Deh spera sì, sì.

[Disperata rimembranza
Lascia homai di tormentarmi.
Tu mi porgi in lusingarmi
Un dolor ch’ogn’altro avanza.
Lascia homai di tormentarmi
Disperata rimembranza].

Ch’io speri, e come, e quando,
In qual astro, in qual Nume
se intenti a darmi affanni
In barbara congiura
S’unir tutti a’ miei danni,
Perché dal mio tesoro io gissi in bando.
Vanne, o Speme importuna,
Vanne pur dal mio sen per sempre esclusa,
Quant’io misero son, tu sei delusa.
E voi che pure, o stelle, esser dovete
Satie homai di mie pene,
Già che tolto m’havete ogni mio bene
La memoria di lui da me togliete
Perché da tanti, e sì crudeli assalti
L’anima combattuta
Di sostenermi più non ha possanza.

Disperata rimembranza
Lascia homai di tormentarmi.
Tu mi porgi in lusingarmi
Un dolor ch’ogn’altro avanza.
Lascia homai di tormentarmi
Disperata rimembranza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PEu - Perugia - Università degli Studi di Perugia, Biblioteca "Fondo Antico Sala del Dottorato"
collocazione Cass. 23.4

Scheda a cura di Alice Sbrilli
Ultima modifica: