Scheda n. 6678

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

Partita dolorosa

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, p. 178-180

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo poetico, in una versione ampiamente rimaneggiata, è messo in musica in una cantata attribuita a Scarlatti, un esemplare della quale è analizzato in Clori nella scheda 6065 a cura di Gianpaolo Russo (vedi Bibliografia).

Titolo uniforme

Ch’io da te mi divida. Forma non specificata, Partita dolorosa

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Ch’io da te mi divida
Con partenza omicida
M’impone o caro bene,
Ira di cielo, avversità di fato,
E ‘l Nume faretrato
Vuol, ch’io strascini al piè le mie catene;
Poiché quel forte laccio adamantino,
Con cui teco mi avvinse
Indissolubilmente il Dio bambino,
Di recider giammai non ha possanza
Tempo, caso, fortuna o lontananza.
Ecco intanto, che giugne
L’ora fatale in cui partir degg’io,
E in proferir quel doloroso addio,
Che da te mi disgiugne,
Corre su’l labro il core e afflitto esclama,
Ch’è un immenso martir lasciar chi s’ama.

È una pena, che non pare,
Ma è maggior d’ogni altra pena
L’andar lunge e non mirare
Di beltà vaga e serena
L’adorabili pupille;
Questa è una pena (oh Dio) che val per mille.

È un dolor, che non si crede,
Mà è piu fier d’ogni dolore
Il portar lontano il piede
Da quel sol, che apporta al core
Nel partire, un duol mortale;
Quest’è un dolor, ch’ogni dolor prevale.

Ma bench’io volga ad altro suol le piante,
Eterno adoratore
Sarà sempre il mio core
Del tuo caro sembiante;
E se non sia concesso agli occhi miei
Bear lo sguardo lor nel tuo bel viso,
Nel contemplar da lunge i lumi tuoi
Sarà sempre il pensiero intento e fiso;
Poiché l’affetto mio,
C’ha la fede per base,
E a una salda costanza è unito insieme,
Di lontananza ria l’onte non teme;
Sol paventar degg’io,
Mentre lungi da te rivolgo il piede,
Che la giurata fede
Nel tuo cor non vacilli;
Che tosto a risanar piccola piaga,
Che con leggera offesa il cor molesta,
Facil rimedio lontananza appresta.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.87

Scheda a cura di Nadia Amendola
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