Scheda n. 6656

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

Sgrida i suoi pensieri che gli perturbano il sonno

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, p. 141-142

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Quando mai finirà. Forma non specificata, Sgrida i suoi pensieri che gli perturbano il sonno

Trascrizione del testo poetico

Quando mai finirà
Tanta importunità
Dite pensieri miei, ditemi, quando,
Voi, che dal ciglio mio,
Mentre dormir desio,
Date a un dolce riposo ingiusto bando?
Quando mai finirà, ditemi, quando?

Gli occhi gravidi di sonno
Or non ponno
Partorir sogni graditi,
Impediti
Dal vostro susurrar garrulo e infesto;
Sia, qual Sisifo, il cor, se il figlio è desto.
Con accenti sì noiosi
I riposi
A i miei lumi non togliete,
E chiudete
Il labro in favellar troppo fecondo;
È alimento del cor sonno giocondo.

Adorno il manto di stellati rai
Del tuo camino oscuro e tenebroso
A mezo giro amai
Giunta è la Dea dell’ombre ed io non poso;
Deh pensieri tacete,
Ne sia di voi chi d’involar presumi
Ai sonnacchiosi lumi
La bramata quiete;
Che se un momento sol dormir poss’io
Offro a lunghe vigilie il ciglio mio.
Perché le luci al sonno alquanto io chiuda
Cessate (oh Dio) di rammentare al core
La memoria d’amore infausta e cruda,
Che mi affligge cotanto;
O chiudo gli occhi al sonno o gli apro al pianto;
E se chiuderl’al sonno io non ho sorte,
Per sempre chiuderò le luci a morte.

Ma invano ai pensieri
Ad esser men fieri
Le suppliche io porgo,
Che ognoro più noiosi
Non voglion, ch’io posi:
E bene mi accorgo,
Che chi ha pensieri assai, con strane forme
Pena ognor, vegghia sempre e mai non dorme.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.65

Scheda a cura di Nadia Amendola
Ultima modifica: